Acireale, parola al sindaco Roberto Barbagallo  «Individuato movente di intimidazione del 2015»

Acireale si attarda a metà strada tra la necessità e la paura di cambiare. E a metà strada si ritrova anche l’amministrazione comunale. Il 25 maggio la giunta guidata da Roberto Barbagallo, ingegnere 41enne, spegnerà la sua terza candelina. Ed è il momento di stilare un primo bilancio. L’intervista prende le mosse dalle indagini sulle due azioni intimidatorie subite dal sindaco nel 2015. Il 21 febbraio viene incendiata la sua auto, mentre il 3 aprile 2015, a notte fonda, una bomba carta esplode a pochissima distanza dalla macchina di sua moglie. Sul primo caso Barbagallo fornisce novità interessanti. La conversazione accarezza poi tutti i temi di stretta attualità. A cominciare dalla raccolta differenziata dei rifiuti, servizio partito da poche settimane a cui la città si sta abituando a fatica. 

Tra il febbraio e l’aprile del 2015 lei fu destinatario di due azioni intimidatorie. A due anni da quei fatti, è più chiaro il quadro di indagine? Che idea si è fatto sui possibili autori e sul loro movente?
«Credo che le forze dell’ordine abbiano già individuato il movente della prima azione intimidatoria e stiano risalendo al responsabile. Sono molto fiducioso sulla loro azione nel territorio».  

Da poco più di un mese è partita, in alcune zone della città, la raccolta differenziata. Due settimane fa le forze dell’ordine hanno effettuato dei controlli all’autoparco di Tekra, l’azienda che espleta il servizio, e in altri siti. In centro non sono mancati disagi. E, soprattutto, non esiste ancora un Centro comunale di raccolta (Ccr), una risorsa fondamentale per mettere a punto il servizio. Come giudica l’avvio di questo importante provvedimento?
«Finalmente dopo anni di spot pubblicitari, cartelloni 6×3 e proclami fatti dalle passate amministrazioni, oggi è stato avviato il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta e di riduzione della Tari per i cittadini (meno dieci per cento nel 2016, meno 20 per cento nel 2017). Il Ccr temporaneo in zona Tupparello è in fase di realizzazione, per quello definitivo dobbiamo aspettare il decreto di finanziamento da parte dell’assessorato regionale Energia e rifiuti dopo l’approvazione della finanziaria. È giusto, inoltre, che le forze dell’ordine facciano i controlli, ma sono tranquillo perché ho effettuato diversi sopralluoghi al cantiere della Tekra e lo ritengo assolutamente idoneo». 

Nei mesi scorsi avete effettuato una sperimentazione riguardante la zona a traffico limitato in alcune parti del centro cittadino, nell’ambito del progetto Acivivibile. Come mai gli esiti della sperimentazione tardano a essere pubblicati? Quando si passerà dalla fase di prova alla chiusura stabile del centro alle automobili? Che tipo di resistenze avete incontrato in questo percorso?  
«Abbiamo fatto una sperimentazione lo scorso anno e avviato il Piano generale del traffico urbano grazie alla collaborazione con l’università di Catania. Ci sono state, come in tutte le città, resistenze da parte di alcuni commercianti, che sicuramente saranno superate ai tavoli di confronto in programma per le prossime settimane. Acireale ha bisogno di un’isola pedonale, dobbiamo capire insieme, anche attraverso uno studio, quale sia l’area giusta da chiudere al traffico partendo chiaramente da piazza Duomo».

Il giardino Belvedere, interessato negli anni scorsi da lavori di riqualificazione, è ancora chiuso. Non è noto a che punto sia la controversia con le ditte che hanno effettuato i lavori. Può darci qualche informazione in merito? Quando è prevista la riapertura completa e definitiva di uno dei pochi spazi di aggregazione in città? 
«Sul giardino Belvedere abbiamo una controversia in corso con la ditta che ha realizzato i lavori. Entro metà aprile avremo comunque il progetto definitivo di sostituzione del ghiaietto lavico, e interverremo in danno. Successivamente deciderà il tribunale».

Dopo l’inaugurazione di novembre, da molti definita propagandistica, il PalaVolcan di corso Italia è ancora indisponibile per le società sportive acesi. Siamo già nel periodo dell’anno in cui si programma la prossima stagione agonistica, e avere una struttura funzionante e agibile è la base per pianificare l’attività sportiva. Qual è la situazione strutturale del palazzetto? Quando verrà riconsegnato alla città?
«Il Palavolcan ha l’agibilità strutturale. Abbiamo riscontrato un problema con il sistema di riscaldamento dell’acqua sanitaria, abbiamo scoperto che non era mai stato collaudato. Abbiamo ripresentato la pratica di progettazione e catastazione all’Ispesl, abbiamo definito la determina di spesa, siamo in attesa del nulla osta per eseguire i lavori e collaudare il sistema. Il palazzetto di fatto è fruibile a meno del sistema di acqua calda sanitaria, cioè quella del bagno. Le società sportive possono programmare tranquillamente la prossima stagione».

Come definirebbe questi primi tre anni di amministrazione? Si ritiene più soddisfatto o insoddisfatto dei risultati conseguiti?
«Mi ritengo soddisfatto poiché è stato fatto un lavoro egregio di risanamento dell’Ente, di riduzione della spesa e di programmazione. Il 2017 è un anno importante perché raccoglieremo i primi frutti di un’azione amministrativa all’insegna della trasparenza e della legalità».

Qual è la situazione della città sul fronte dei finanziamenti europei e nazionali? Quali progetti state cercando di portare a compimento utilizzando la programmazione 2014/2020?
«Siamo tra le prime città nella Regione Siciliana per i finanziamenti ottenuti e la programmazione. Abbiamo attivato tantissimi strumenti di strategia territoriale condivisi con diversi comuni del comprensorio: Gac, Gal, Terra dei Giganti, Agenda Urbana. Tanti sono i progetti già in corso e i finanziamenti che presto otterremo per il nostro territorio». 


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