Acireale, l’Anpi sul caso del forzista Barbagallo «Parla così dei partigiani? Ritiri la candidatura»

«Con quelle parole Antonio Barbagallo non è degno di rappresentare le nostre istituzioni. Venga ritirata la sua candidatura». Si esprime senza mezzi termini Maurizio Musumeci, esponente dell’Anpi di Acireale, mostrando tutta la sua indignazione nei confronti delle parole condivise dall’aspirante consigliere di Forza Italia Antonio Barbagallo. Il quale, in occasione del 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo, ha condiviso un post che recitava: «25 aprile… Il giorno in cui i vili si proclamano eroi». Parole piombate in piena campagna elettorale, che stamattina fanno ancora più rumore. Ieri è arrivata la ferma condanna del candidato sindaco sostenuto da Barbagallo, Michele Di Re, che per il momento esclude un ritiro della candidatura del consigliere. A questo, sempre nella giornata di ieri, si è aggiunto il comunicato dell’associazione nazionale partigiani di Acireale, che diversamente chiede un passo indietro dell’aspirante consigliere azzurro.

«Abbiamo esortato tutti i candidati sindaco affinché non si lavino le mani davanti a fatti come questo – afferma Musumeci a MeridioNews – La dichiarazione di Di Re è parziale. Perché: se è vero che la responsabilità delle parole del consigliere è personale, è anche vero che Barbagallo con i suoi voti contribuirà alla causa di Michele Di Re per provare a diventare primo cittadino». Musumeci quindi attribuisce molta responsabilità alle scelte che vorrà intraprendere il candidato sindaco appoggiato da Basilio Catanoso, quest’ultimo con un passato da onorevole alla Camera, vicino agli ambienti dell’Msi prima e di Alleanza nazionale poi.

Non è la prima volta che la città barocca deve fare i conti con il suo rapporto con il fascismo. Nel 2015 ci fu un ampio dibattito politico per l’intitolazione di una via all’ex senatore e sindaco della città Cristoforo Filetti, storico gerarca fascista e segretario del Partito nazionale fascista di Acireale durante il ventennio, poi non andata in porto. L’anno scorso, poi, il consigliere di opposizione Bruno Piro, eletto nella compagine a sostengo del sindaco di centrosinistra Sebi Leonardi, ha definito l’onorevole Emanuele Fiano «bastardo ebreo», perché contrario al disegno di legge del Dem che estendeva le pene contro l’apologia del fascismo. Lo stesso Piro poi non mancò di scusarsi in aula consiliare.

«Sicuramente c’è una recrudescenza di questi atti – dice Maurizio Musumeci -. Noi intanto stiamo aspettando che venga attuata la delibera che abbiamo sottoposto all’allora amministrazione guidata da Roberto Barbagallo, ovvero di sottoscrivere un documento in cui ogni iniziativa in città venga svolta sotto i valori dell’antifascismo. Misura già attuata in altri Comuni d’Italia». Poi torna sull’argomento Barbagallo: «Ha detto di essere stato frainteso, sebbene le sue parole non lascino spazio ad altre interpretazioni – conclude – Adesso dipende tutto da Di Re. Crediamo nel suo antifascismo e in quanto ha affermato ieri, ma credo che sia suo dovere prendere una decisione».


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