Nella città dei cento campanili si contano ancora i danneggiamenti subiti da edifici pubblici e privati per la calamità naturale del 5 novembre 2014. Dopo vari sopralluoghi di tecnici e protezione civile, arrivano i primi soldi per le riparazioni. Denaro che, però, coprirà solo il 40 per cento dei problemi rilevati
Acireale, 700mila euro per danni causati dalla tromba d’aria Fondi regionali arrivano dopo due anni e mezzo dall’evento
A due anni e mezzo di distanza dalla tromba d’aria che ha colpito alcune zone di Acireale, lunedì è stato diffuso il comunicato con il quale il sindaco Roberto Barbagallo annuncia il finanziamento per la riparazione dei danni subiti dai privati. La somma, che non raggiunge 700mila euro, arriva dopo i sopralluoghi della commissione incaricata e della protezione civile. «Siamo soddisfatti – dichiara il primo cittadino – Stiamo, inoltre, restituendo due edifici, il PalaVolcan e il teatro Maugeri, che appartengono a tutti gli acesi». Il 5 novembre 2014 una tromba d’aria aveva messo sottosopra la città. In particolare alcune zone del centro, causando danni irreparabili a edifici pubblici e privati. La Regione aveva previsto uno stanziamento di tre milioni di euro, con cui il Comune si è mosso già da tempo per riparare i deterioramenti subiti da due immobili pubblici, l’impianto sportivo Palavolcan e parte del Teatro Maugeri. I cittadini, al contrario, hanno dovuto aspettare fino a questi giorni per vedere arrivare i primi risarcimenti.
Il sindaco Roberto Barbagallo, lo scorso lunedì, ha fatto sapere che la Regione Siciliana finanzierà i danni subiti dai privati con poco meno di 700 mila euro: il 40 per cento dei danni rilevati dalla commissione incaricata a valutare le richieste avanzate dai residenti acesi. La commissione, formata da esperti e membri della protezione civile, aveva stimato un milione e 600mila euro di interventi. In città non sono poche le sollevazioni dei cittadini. Alcuni lamentano dei ritardi nella manovra di risarcimento, altri fanno notare come sono stati stanziati centinaia di migliaia di euro per le strutture pubbliche sopracitate, che di fatto ancora non sono funzionanti. A tenere banco, secondo gli stessi cittadini, sarebbe la mancata attenzione ad alcune vie del centro colpite dal catastrofico evento, per cui si aspettano rifacimenti e un’illuminazione attraverso progetti compresi inizialmente nello stesso finanziamento.
Roberto Barbagallo prova a spegnere le accuse e rilancia sulla bontà dei soldi ottenuti sin ora dalla Regione: «Il danno stimato dai tecnici raggiunge un milione e mezzo: noi abbiamo ottenuto il quaranta per cento perché per legge non possiamo ottenere il massimo di quanto stimato in base ai piani di ristrutturazione che sono stati fatti – dichiara a MeridioNews – Penso sia un buon risultato». La commissione competente ha stimato la cifra secondo i sopralluoghi svolti dalla protezione civile, la quale ha valutato le centinaia di richieste giunte dai cittadini, con tanto di documentazione e foto allegate. Le richieste accolte sono state 240, il resto sono state cestinate. Così come nessun compenso verrà erogato per altri beni danneggiati, come ad esempio le automobili-.
«Ci sono arrivate richieste di risarcimento anche da persone residenti a Santa Maria La Scala, perciò non abitanti dell’area coinvolta, che ovviamente sono state scartate – continua il primo cittadino – Inoltre, abbiamo sottolineato come ci premuriamo a pagare esclusivamente i danni della tromba d’aria, mentre qualcuno ne ha approfittato per dei miglioramenti al proprio edificio». Adesso il finanziamento è disponibile, più avanti potrebbero essere stanziati altre somme che verranno distribuite, e si potrebbe arrivare al cinquanta per cento delle somme stimate. Soddisfatto Roberto Barbagallo, è lecito chiedersi che cosa ne sarà di quel finanziamento di tre milioni di euro previsto dalla Regione, in cui i danni stimati, sempre per la tromba d’aria, inizialmente tra edifici pubblici e privati, si aggiravano sui dieci milioni di euro.
Di quelli, finora sono stati stanziati 300mila euro circa per il Palavolcan e altri 600mila euro per il Teatro Maugeri, due edifici fino ad adesso chiusi alla cittadinanza, e per i quali il Comune si è dovuto far carico di varie spese. «A chi dice che le due strutture sono ancora chiuse, io rispondo che per il Teatro Maugeri stanno completando la riparazion mentre il Palavolcan sarà presto riaperto: in questi giorni ci sono i lavori per la caldaia».