Cartoni, buste e cattivi odori. Così Aci Catena prova ad abituarsi alla raccolta differenziata, partita l’uno marzo e non ancora entrata a pieno regime. Una situazione a cui si aggiungono i tanti disagi legati al ritiro dei cassonetti. Sono diverse le zone in cui vengono segnalati rifiuti, in alcuni casi abbandonati anche da abitanti delle città vicine. Le micro discariche non hanno risparmiato nemmeno i punti sensibili. Uno di questi è il tratto del torrente Lavinaio che attraversa il quartiere Pigno e passa sotto la zona del Ponte. Un’area interessata da uno sviluppo edilizio selvaggio, con annessi rischi idrogeologici. Adesso il corso d’acqua – da sempre luogo di incuria – è arginato da sponde di cemento. La sua parte più scoperta si presenta, più del solito, costellata da rifiuti ingombranti: sacchi e materiale di vario tipo, gettati all’interno del canale, costituiscono una discarica a cielo aperto. La zona ospita anche il mercato settimanale, quindi è frequentata da numerose persone e automobili.
Sulla questione intervengono i residenti della zona. Quasi tutti segnalano raccontano di frequenti incendi, dentro e nei pressi del canale, che con la presenza dei rifiuti potrebbero alimentarsi. «Diciamo che da rivalutare sarebbe tutta la zona, manca soprattutto il verde pubblico e degli spazi per le deiezioni dei cani – dice Alberto -. La parte scoperta deve essere bonificata, anche perché in questo periodo spesso prende fuoco, credo dolosamente». Dello stesso avviso è Giuseppe: «A preoccuparmi è la parte scoperta: la notte si sente un forte odore di bruciato. Dalle grate di scolo – continua – ho visto anche uscire del fumo bianco».
C’è poi chi pensa alla sicurezza, «che va sicuramente abbinata al decoro», come suggerisce Antonino. Daniele, invece, parla di vero e proprio caos, definendo il quartiere «una giungla». «Dopo le 19 le persone buttano immondizia – racconta -. Il mercoledì, giorno della fiera, non si capisce niente: il mercato, la presenza di due scuole e la posta, nelle vicinanze, non aiutano la viabilità. A questo aggiungiamo un problema igienico sanitario: ci sono le blatte».
Chi vive nel quartiere chiede dunqu una riqualificazione dell’area. L’amministrazione appena insediatasi sembra non voler stare a guardare. Il neo sindaco Nello Oliveri ha fatto della pulizia del territorio un punto forte della sua campagna elettorale. «L’ecologia e il decoro sono alla base del mio programma elettorale. Per debellare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non ci serviremo solo delle guardie ambientali, ma istituiremo un nucleo di polizia locale che controllerà tutto il territorio – afferma -. Le sanzioni potrebbero essere anche di natura penale oltreché economica. Non faremo sconti a nessuno».
A Oliveri fa eco Giovanni Pulvirenti, vicesindaco, appena delegato all’Ecologia: «I corsi fluviali e i torrenti fanno parte del pubblico demanio, ma non possiamo aspettare: ci prenderemo cura del problema – dice -. Il tempo di assestarci e prenderemo provvedimenti: prima di tutto dialogheremo con la ditta e qualora dovessimo rilevare abbandono di rifiuti applicheremo pene severe senza fare alcun particolarismo».
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