Il Comune ha aggiudicato la gara per l'individuazione delle soluzioni per migliorare il consolidamento del corso d'acqua nella zona tra il cimitero e via Turi D'Agostino. Gli interventi non sono previsti dove il letto è tombato
Aci Catena, progetto per sicurezza del torrente Lavinaio Fondi non previsti per avvallamenti nell’area del mercato
Piccolo passo avanti per la messa in sicurezza del torrente Lavinaio-Platani. Il corso d’acqua, che nasce dal monte Cicirello a Trecastagni e sfocia a Capomulini, frazione marinara di Acireale, sarà oggetto di alcuni interventi ad Aci Catena, uno dei centri attraversati. È della settimana scorsa il verbale di aggiudicazione – al momento provvisoria, ma non dovrebbero esserci intoppi nella prosecuzione dell’iter – della gara per la progettazione dei lavori di consolidamento in un ampio tratto a monte che dal cimitero arriva fino all’intersezione con la via Turi D’Agostino. A occuparsi di sviluppare i progetti saranno gli studi AB2 Engineering, Studio Associato A.P.I., Sicef, e i professionisti Mario Saitta e Alessio D’Urso. Si tratta in parte degli stessi che si sono occupati dello studio di fattibilità e delle relazioni che hanno fatto parte dei documenti che sono andati in gara. L’incarico, del valore di poco più di 285mila euro, è stato affidato per un importo di circa 167mila euro, pari al 41,23 per cento di ribasso. Sono state due le buste contenenti le offerte pervenute al Comune, una delle quali esclusa in fase di valutazione per il mancato raggiungimento del punteggio tecnico minimo.
Le somme fanno parte di un finanziamento di diversi milioni, comprensivo anche dei fondi per i lavori. Una volta progettata l’opera – dal momento della firma del contratto i professionisti avranno due mesi di tempo – si potrà procedere a indire la gara per la realizzazione degli interventi. L’obiettivo del Comune è quello di ridurre le criticità che, puntualmente, emergono ogni volta che si registrano eventi piovosi di particolare intensità e durata. Già in passato, infatti, non sono state poche le volte in cui il corso d’acqua sia esondato nel pieno del centro abitato. Come nel caso, per esempio, del tratto che costeggia la scalinata che porta al plesso di zona Santa Lucia, istituto che ospita diverse sezioni della scuola elementare. Fenomeni che a oggi, a differenza di quanto registrato più a valle, nel territorio di Acireale, non hanno portato a tragedie ma che comunque rappresentano un pericolo da non sottovalutare.
I dati dicono che annualmente da queste parti cadono circa 700 millimetri di pioggia annua. Al centro della progettazione ci saranno gli accorgimenti necessari per aumentare la capacità di deflusso dell’acqua. «Il Pai (piano assetto idrogeologico, ndr) ha individuato diversi punti critici in corrispondenza dei quali si potrebbe manifestare un’insufficiente capacità di smaltimento del sistema, dovuti principalmente alla forte pressione antropica che il centro abitato esercita sul torrente», si legge in una relazione in cui si ricorda anche la presenza di insediamenti anche molto vicini agli argini del corso d’acqua. In questi casi a fungere da punto di riferimento sono i cosiddetti tempi di ritorno, ovvero la probabilità che un dato evento possa ripetersi con una data frequenza. Nella tratto di via Scale Sant’Antonio, che fa parte della zona che sarà interessata dai lavori, la massima portata con un tempo di ritorno di dieci anni è individuato in oltre 101 metri cubi al secondo. Il dato sale a 188 metri cubi in un arco di 50 anni, per poi spingersi in 227,7 metri cubi su un tempo di ritorno di un secolo e di 292,7 su tre secoli.
Nella storia locale non mancano gli accadimenti tragici legati al torrente, come quello che, nel 1761, ovvero meno di tre secoli fa, causò la morte di diverse persone. Un fatto avvenuto quando il paesaggio era lontanissimo dal livello di urbanizzazione attuale e a cui, negli anni Novanta, fu dedicato un murale. Tra le parti interessate dai lavori c’è anche quella che costeggia l’area antistante il cimitero, in un punto dove si innestano anche un canale di gronda che raccoglie le acque provenienti da Aci Sant’Antonio. Il progetto di fattibilità, per questa parte, suggerisce un allargamento del letto, sfruttando anche l’ampiezza della strada che dal camposanto porta al plesso scolastico di zona Santa Lucia.
A non essere interessato dai lavori, invece, al momento è il tratto un po’ più a valle. Quello che da decenni è tombato, fungendo di fatto da piazza e parcheggio. Da qualche anno, diversi cittadini hanno notato alcuni avvallamenti nella pavimentazione. Un fatto che ha suscitato preoccupazioni, specialmente in considerazione del fatto che in questa area, ogni mercoledì, viene allestito il mercato rionale con lo stazionamento di decine di furgoni. Sul punto dagli uffici comunali arriva una rassicurazione: «Gli avvallamenti riguardano la parte superficiale, ma dagli ultimi sopralluoghi compiuti all’interno del torrente non sono emerse criticità relative alla tenuta della copertura», fanno sapere a MeridioNews.