Non sono mancati i malumori per il provvedimento del primo cittadino, con cui si è interdetto il passaggio a pedoni e automobili. Tra favorevoli e contrari a parlare sono anche i residenti che raccontano di una situazione che si era fatta insostenibile: «Questo posto da anni era un luogo per attività illecite», racconta uno di loro
Aci Catena, Palazzo Riggio e la strada interdetta Sindaco: «Problemi sanitari e d’ordine pubblico»
Palazzo Riggio interdetto a pedoni e automobili: chiusi gli accessi di via Campofiorito e via Ospedale. Questa la situazione che va avanti già da una settimana ad Aci Catena, da quando l’amministrazione guidata dal sindaco Nello Oliveri ha deciso di dare la possibilità soltanto ai privati di accedere allo spiazzale del complesso monumentale del centro storico.
Il borgo, che al suo interno ospita il seicentesco arco del Principe e il palazzo voluti dalla nobile famiglia Riggio, passata alla storia per aver governato quello che oggi è il comprensorio acese tra il 600 e il 700, è stato riportato alla luce nel 2010, dopo una ristrutturazione durata anni. Nell’ultimo periodo a deturpare il sito sono stati i quotidiani episodi di inciviltà: tra immondizia, muri imbrattati ed escrementi. Con una situazione ormai degenerata, tanto da spingere il primo cittadino a intraprendere un provvedimento che non ha mancato di fare discutere i cittadini.
Qualcuno considera la chiusura di questo punto un vero e proprio disagio: sia per l’opportunità che dava la strada ai pedoni e, in secondo luogo, perché le automobili potevano accedere dalla parte anteriore e sostare nel piccolo spiazzo antistante l’edificio, da tempo diventato un parcheggio. Altri non dimenticano la potenziale valenza turistica del luogo, «zona tra le più antiche del centro, oggi resa inaccessibile», scrive un utente su Facebook, mostrando il proprio disappunto. C’è chi si chiede poi come sia stato possibile privatizzare una strada destinata al pubblico. A questi cittadini perplessi per la nuova decisione, si contrappongono i proprietari dei vicini appartamenti che anticamente facevano parte del palazzo: «La situazione era diventata indicibile – afferma un residente a MeridioNews-. Già due volte siamo stati costretti a chiamare i carabinieri perché chi frequenta la zona ha preso di mira casa mia con le pietre, tentando pure di scavalcare il cancello ed entrare». «Avviene qualsiasi tipo di attività illecita – conclude -. Da anni ho fatto presente questo problema all’amministrazione, mi aspettavo che questa chiusura avvenisse prima».
Ci sono pure delle stanze che si affacciano sullo spiazzo di Palzzo Riggio appartenenti alla vicina chiesa Madre. Il parroco, padre Sebastiano Privitera, da rappresentante della parrocchia, fa eco al residente: «Anche per me la chiusura rappresenta un problema, perché sono costretto a fare un lungo giro per recarmi alla vicina chiesa del Suffragio, ma qua siamo di fronte a una necessità maggiore – racconta -. Qui abbiamo assistito alla maleducazione palese di chi frequenta la zona, sia da parte dei giovani che degli adulti: oltre alla sporcizia, c’è tanto malaffare».
Il sindaco Nello Oliveri giustifica la propria scelta «fatta per motivi di ordini pubblico e igienico sanitari». Il primo cittadino parla di una chiusura al pubblico temporanea, ma non definisce i tempi: «Per il momento la zona è chiusa per tamponare il problema, ma stiamo valutando l’uso delle telecamere». Oliveri, il cui programma elettorale vede la valorizzazione del sito con l’allestimento della nuova biblioteca, parla poi delle automobili che venivano parcheggiate all’interno: «Anche quando verrà riaperto nello spiazzale non si potrà più parcheggiare – afferma -. Inoltre, non appena ci forniranno il certificato antincendio, sarà aperta la biblioteca all’interno dell’edifico. Qualora in questo periodo un gruppo turistico desideri vedere il Palazzo, potranno farlo presente e saremo noi stessi a portarli all’interno».