La notizia è delle ultime ore ed è legata alle novità in materia processuale introdotte dal decreto del governo nazionale. L'ex sindaco e l'ex funzionario del Comune sono stati condannati in via definitiva, a gennaio, per avere preso una tangente
Aci Catena, Maesano e Barbagallo tornano in carcere Effetto dell’entrata in vigore della legge Spazzacorrotti
Ascenzio Maesano e Orazio Barbagallo tornano in carcere. La decisione nei confronti dell’ex sindaco di Aci Catena e dell‘ex consigliere comunale e responsabile dell’ufficio Ragioneria è arrivata nelle scorse ore e segue l’entrata in vigore della legge Spazzacorrotti. Il decreto è entrato in vigore a inizio mese e prevede che di fronte ad alcuni reati non vengano concesse misure alternative alla detenzione in carcere.
Questo è il caso soprattutto della corruzione, reato per il quale sia Maesano e Barbagallo sono stati condannati in via definitiva poco dopo l’inizio del nuovo anno e la Cassazione ha accolto il ricorso dei legali in merito alla riduzione dell’interdizione dai pubblici uffici, equiparandola alla durata della pena residua, ovvero due anni, undici mesi e ventotto giorni. Un passaggio che nei fatti avrebbe cambiato poco, garantendo sia a Maesano che a Barbagallo la possibilità di chiedere una misura alternativa al carcere, tra le quali l’affidamento in prova ai servizi sociali. Così però non potrà essere in virtù dei contenuti della nuova norma processuale.
L’ex sindaco di Aci Catena – sul quale pendono anche le accuse legate all’inchiesta Gorgoni sui rifiuti ad Aci Catena e quella per voto di scambio legata alla candidatura alle Regionali 2017 dell’ex consigliere catanese Riccardo Pellegrino – e Barbagallo sono stati ritenuti responsabili della spartizione di una tangente da circa ventimila euro, pagata dall’imprenditore dell’Halley Consulting, Giovanni Cerami, quest’ultimo deceduto prima che per lui iniziasse il processo.
Nelle intercettazioni degli uomini della Dia, che hanno arrestato i tre il 10 ottobre 2016, si sente Barbagallo prima organizzare l’incontro con Cerami per la cessione del denaro e poi lo stesso ex funzionario del Comune dividere in parti uguali la mazzetta con Maesano. All’origine delle tangenti ci sarebbe stato l’interesse dell’imprenditore ad assicurarsi il mantenimento del servizio di gestione informatica all’interno dell’ente locale e l’aggiudicazione di un progetto da oltre duecentomila euro, finanziato con fondi europei.