Aci Bonaccorsi, dietro il delitto rancori personali Vittima uccisa sbattendole la testa su un gradino

Rancori personali e dissapori. Sarebbero questi i motivi che hanno spinto Florin Cardos a uccidere sabato pomeriggio Angelina Cantarella. La vittima, una benestante 76enne di Aci Bonaccorsiè stata trovata cadavere da un parente soltanto due giorni dopo, dentro un pollaio di fronte alla sua abitazione: una sorta di appezzamento che la donna aveva anche adibito a deposito e orto. La sua morte, che inizialmente sembrava accidentale, in realtà nasconderebbe la mano dell’uomo arrestato. Un 26enne incensurato di origini romene e residente a Trecastagni. Cardos yha confessato di avere ucciso l’anziana sbattendole la testa su un gradino di pietra. Per risalire all’autore del delitto si sono rivelate di fondamentale importanza le riprese dei sistemi di video sorveglianza istallati nell’area di via Vittorio Veneto.

Dalle immagini, i carabinieri – che indagano sul caso su delega della procura di Catania – hanno individuato il giovane mentre alle 18 di sabato scorso usciva dal terreno di proprietà della donna. Da qui sono partite le indagini allargate anche al nucleo familiare per cercare di risalire a quell’uomo immortalato dagli occhi elettronici. Cardos era domiciliato a casa di un nipote della vittima e per la famiglia della stessa si sarebbe occupato di alcune faccende: «Non aveva un regolare contratto – spiega il maresciallo Saverio Girardi – ma era impiegato come bracciante agricolo per poche centinaia di euro più vitto e alloggio». L’autore dell’omicidio avrebbe lavorato in passato anche per la pensionata 76enne.

Dopo averlo individuato, riconoscendolo per il modo di camminare e la fisionomia, i militari hanno passato in rassegna l’abitazione del sospettato. All’interno sono state ritrovate le chiavi dell’abitazione di Cantarella e quelle dell’autovettura. Il reo confesso avrebbe cercato di occultare anche alcune prove. Un paio di jeans e una maglietta sono stati ritrovati immersi in un secchio d’acqua. Un tentativo maldestro che ha lasciato la presenza di sangue riconducibile alla vittima. Dopo essere stato messo alle strette dagli inquirenti – a occuparsi del caso il magistrato Angelo Brugaletta -, l’uomo ha confessato l’omicidio davanti ai carabinieri di Viagrande, ma anche di aver rubato circa duemila euro contenuti in un borsello e una carta prepagata. Due elementi nonostante i quali si esclude l’uccisione a scopo di rapina. Adesso Cardos dovrà rispondere di omicidio pluriaggravato e furto in abitazione.


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