Conoscere in tempo reale i tempi di attesa del bus alle fermate, pianificare uno spostamento in città con i mezzi pubblici avendo orari certi, ricevere informazioni su incidenti o deviazioni di percorso. Moovit, l’applicazione sui trasporti pubblici che vanta già 50 milioni di utenti in tutto il mondo in 1.200 città (e 91 in Italia), sbarca a Palermo grazie all’accordo con Amat e Comune, che integrerà il sito dell’azienda di via Roccazzo con l’app nata a Tel Aviv. Alla presentazione dell’accordo hanno partecipato il sindaco Leoluca Orlando, il presidente dell’Amat Antonio Gristina, gli assessori alla Mobilità Giusto Catania e all’Innovazione Gianfranco Rizzo e il vice presidente Products & Marketing di Moovit Yovav Meydad.
L’app, già disponibile per Ios, Android e Windows Phone, condivide la posizione del bus in esercizio fornendo agli utenti l’orario esatto di arrivo del mezzo. Il servizio partirà in via sperimentale sulle linee 101, 102 e 109 – circa 40 autobus – e sulle navette gratuite Basile-Indipendenza e centro storico. Una volta terminata la fase sperimentale, sarà attivato sul resto della flotta Amat, tram incluso.
La nuova app consente di trasmettere la posizione esatta di un mezzo tramite un apposito sistema dotato di gps e collegamento dati a bordo dell’autobus, in modo da informare i passeggeri sul tempo reale di attesa alla fermata. Un’autentica manna dal cielo per chi usa l’autobus ogni giorno per andare al lavoro e, fatta eccezione per le linee che attraversano il centro storico e che hanno una buona frequenza, sono costretti ad aspettare mezz’ora o più, specie se devono raggiungere la periferia. E un modo, chissà, che potrebbe rivelarsi utile anche per stanare i furbetti della legge 104, sui quali l’Amat sta conducendo un’indagine interna.
Un sistema di tracciabilità dei mezzi esiste già, a dire il vero, anche in altre città come a Roma con l’Atac o a Milano con l’Atm «ma non tutte le città hanno lo stesso sistema e non tutte le app funzionano allo stesso modo – specifica Meydad -, noi invece vogliamo mettere tutti i trasporti locali nello stesso sistema». L’accordo con Moovit non comporta spese per Palazzo delle Aquile e non ha scadenze ma potrebbe terminare quando l’Amat, grazie ai fondi del Pon Metro, si sarà dotata di un proprio sistema di geolocalizzazione, come già accade per l’Atac a Roma e per l’Atm a Milano, tanto che la partecipata non chiude la porta ad altri privati con software simili.
«Dall’inizio dell’anno – afferma Gristina – ci sono stati incrementi consistenti nelle entrate direttamente dipendenti dall’azienda. Con Moovit il trasporto gommato si avvicina sempre di più al sistema tecnologico che governa il trasporto su ferro, ovvero il tram, dove già tutto il sistema di gestione è monitorato da una centrale di controllo: noi vogliamo fare la stessa cosa sul gommato offrendo servizi nuovi che renderanno più appetibile il trasporto pubblico». Se le entrate autonome di via Roccazzo sono in aumento, quelle esterne, ovvero i trasferimenti statali e regionali, restano un punto interrogativo. Attualmente l’Amat vanta 80 milioni di euro di crediti anche, ma non solo, dalla Regione Siciliana e questa estate si parlava addirittura di un decreto ingiuntivo: «Quella sarà l’extrema ratio – chiarisce Gristina – perché non ci vogliamo adagiare e vogliamo aumentare sempre di più la nostra quota di autonomia, le entrate che dipendono da noi. È chiaro che la risorsa pubblica garantisce la regolarità del servizio». Orlando svela di «aver dato mandato all’azienda di proporre tutte le azioni giudiziarie percorribili e in caso di risposta negativa di procedere con il decreto ingiuntivo».
Scaricando Moovit balza subito all’occhio la presenza dei treni della metroferrovia. A causa dei lavori del passante, com’è noto, le tratte disponibili sono solo dalla Stazione Centrale a Notarbartolo e la deviazione verso Giachery. Manca però il biglietto integrato bus-tram-metro, sul quale Amat e Trenitalia non hanno ancora trovato la quadra dopo anni di trattative. «Ho chiesto sia al ministro delle Infrastrutture sia alla Regione di istituire un tavolo con Trenitalia per risolvere il problema. Voglio essere chiaro – tuona Orlando -. O si trova l’accordo per il biglietto unico o chiederemo formalmente a Trenitalia di lasciare all’Amat la gestione delle linee ferroviarie urbane».
In Italia Moovit è diffusa in 91 province e centinaia di grandi centri italiani all’interno delle aree supportate di Roma e Lazio, Milano e Lombardia, Napoli e Campania, Bologna e Romagna, Torino, Firenze, Genova, Palermo, Perugia e Umbria, Bari, Catania, Venezia, Pescara ed Abruzzo, Cagliari e Sardegna, Parma e Reggio Emilia, Padova, Pisa e Livorno, Potenza, Matera, Trieste e Gorizia, Udine e Pordenone, Trento e Belluno, Siracusa, Taranto, Foggia, La Spezia e Lunigiana, Lecce, Siena, Alessandria, Valle d’Aosta, Cosenza, Agrigento. «A Palermo abbiamo già 85mila utenti – spiega Meydad – e abbiamo già mappato, oltre al tram, 67 linee di bus e 1.700 fermate».
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