Acate, le ricerche dell’operaio nel lago con acque torbide Lì è stato trovato un indumento. Ipotesi che sia scivolato

Un indumento trovato nel laghetto per la raccolta delle acque ha fatto concentrare lì le ricerche dell’operaio agricolo di 38 anni (C.V. sono le sue iniziali) la cui scomparsa è stata segnalata questa mattina, intorno alle 10, da un parente. Stando a quanto ricostruito finora, l’uomo stava lavorando nel terreno a Marina di Acate, lungo la strada provinciale 87 che collega Acate alla statale 115 per Gela. 

Il nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Catania sta lavorando nell’invaso di 240mila metri quadrati con una profondità di circa 12 metri. L’ipotesi, al momento, è che l’uomo sia scivolato nella grande vasca che contiene acqua torbida. Sul posto sono presenti anche i carabinieri di Vittoria, il personale del servizio ispettivo sicurezza sui luoghi di lavoro (Spresal) e dell’Asp di Ragusa.

Stando a quanto ricostruito finora, il trattore su cui stava lavorando sarebbe stato trovato ancora con il motore acceso vicino a un invaso di acqua per l’irrigazione. All’interno è stato rinvenuto anche il suo cappello ma del 35enne ancora nessuna traccia.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo