Se a Licata si tratta soprattutto di villette a mare, in questo caso si parla di condomini in centro città. Ma il primo cittadino dimissionario Pasquale Amato indica un'altra soluzione: «Quelle case potrebbero essere salvate dichiarando lo stato di pubblica utilità». Ma dopo 90 giorni dovrebbe intervenire l'esercito
Abusivismo, a Palma dieci ordini di demolizione Sindaco: «Sfido chiunque a buttare fuori famiglie»
I carabinieri della stazione di Palma di Montechiaro, coordinati dal capitano della Compagnia di Licata Marco Currao, hanno notificato le ultime dieci ingiunzioni alle demolizioni, emesse dalla Corte d’Appello di Palermo per sentenze passate in giudicato che ordinano l’abbattimento degli immobili costruiti abusivamente o contro i vincoli di inedificabilità. Una questione simile a quella del vicino Comune di Licata. Lì le case abusive sono circa un centinaio e sono tutte seconde case, per la maggior parte villette sul mare. A Palma di Montechiaro i manufatti abusivi non sono villette estive, bensì, veri e propri condomini a quattro e più piani costruiti in centro città.
Problemi su problemi che hanno fatto piombare la città del gattopardo nel caos. Tra amministrazione dimissionaria, bilanci di previsione e consuntivi non ancora approvati e licatesi che adesso chiedono spiegazioni al proprio sindaco Cambiano, sul perché le loro case sono state abbattute e quelle della confinante Palma no. Il primo cittadino di Palma, Pasquale Amato, una settimana fa aveva annunciato le proprie dimissioni. Dopo due giorni, però, si è rilanciato dicendo di volersi ricandidare alle prossime elezioni comunali in previsione per il prossimo anno.
Tra i problemi irrisolti c’è anche l’affaire abusivismo, tema non facile da trattare in una città come Palma di Montechiaro, salita agli onori della cronaca per l’alto tasso di criminalità organizzata e non solo. Il sindaco, o ex, continua a ripetere: «Sfido chiunque a buttare fuori di casa una famiglia con bambini o anziani per eseguire le demolizioni, quelle case potrebbero essere salvate semplicemente dichiarando lo stato di pubblica utilità».
Non ci sta Amato a demolire, non ci stava nemmeno quando il governatore della Regione, in diretta su Rai1 gli diede l’ultimatum sugli abbattimenti. In quel contesto Amato ricordò a Crocetta che i milioni per abbattere oltre mille case non erano nelle disponibiltà del Comune e Crocetta gli rispose che ci avrebbe pensato lui a stanziare in urgenza delle somme che sarebbero servite per iniziare ad abbattere. Soldi che però non sono ancora arrivati.
Intanto, i proprietari degli immobili hanno 90 giorni di tempo per provvedere alle demolizioni in autonomia. Nei precedenti 66 casi è emerso che nessuno degli ordini è stato osservato, con conseguente denuncia dei proprietari. L’attuale situazione non concede nessun ordine di proroga. Trascorsi i 90 giorni dalla notifica, la decisione spetterà al Provveditorato delle opere pubbliche della Regione che attiverà il Genio civile e l’esercito per le demolizioni e lì non ci saranno più scusanti.
Riceviamo e pubblichiamo dall’ex sindaco di Palma, Pasquale Amato
A Palma di Montechiaro gli immobili abusivi si devono demolire sì, ma tenendo conto delle conseguenze emergenziali che potrebbero interessare il bisogno primario di abitazione. Serve affermare la cultura della legalità e non fomentare false illusioni. La legge si deve applicare demolendo senza se e senza ma, non possono ammettersi incertezze negli ambiti sottoposti a vincoli di inedificabilità né un amministratore può tirarsi indietro di fronte alle emergenze nascenti da questa attività e trovare soluzioni dove viene meno il diritto ad un’abitazione.
È un discorso complesso che merita attenzione è un amministratore deve tenere conto dell’emergenza che succederebbe agli abbattimenti. A Palma di Montechiaro i manufatti abusivi non sono villette sul mare, ma abitazioni del centro città.