Sul caso della frana che ha costretto alla chiusura di un tratto dell'autostrada Palermo Catania, interviene De Angelis, coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto. «E' prova di sciatteria, disorganizzazione, disattenzioni, abusi». La replica del governatore
A19, «Anas e Regione dovevano intervenire prima» Attacco da Roma. Crocetta: «Basta scaricabarile»
Da Roma parte un duro attacco al governo siciliano e all’Anas, sul caso della frana che ha colpito il viadotto Himera dell’autostrada Palermo Catania, costringendo alla chiusura quel tratto dell’A19. «La verità va detta tutta: quel versante franato che ha distrutto il viadotto poteva essere messo in sicurezza, e Anas e Regione potevano e dovevano intervenire già dieci anni fa e nessuno lo ha fatto. Nemmeno a noi è mai arrivata la segnalazione del rischio». A parlare è Erasmo D’Angelis, coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi, #italiasicura contro il dissesto idrogeologico. Lo stesso che, per conto del governo Renzi, si sta occupando di un altro capitolo pieno di mancanze: quello dei depuratori siciliani e di un miliardo di euro non speso.
La frana che scende inesorabilmente dalle colline del paese di Scillato è attiva dal 2005. Dieci anni fa la provincia di Palermo ha effettuato dei sondaggi di cui però non si conoscono gli esiti, secondo quanto ha denunciato il Comune di Caltavuturo, interessato direttamente dallo smottamento. «Quella frana – sottolinea De Angelis – non è un indizio, è la prova non solo della mancanza di monitoraggi, cure e manutenzioni ordinarie del nostro territorio più fragile nelle Regioni più a rischio, ma anche di sciatteria, disorganizzazione, disattenzioni, abusi, scarsissimo interesse anche nel dibattito pubblico al gravissimo problema del dissesto idrogeologico».
E rincara la dose. «C’è solo da vergognarsi – continua – per il mancato utilizzo di fondi per mettere in sicurezza frane e città. Altro che tesoretto, noi siamo arrivati a scovare il doppio, anzi il triplo della cifra scoprendo e recuperando risorse inviate dallo Stato e non spese, soprattutto al Sud, per contrastare il dissesto e costruire depuratori: sono oltre 5 miliardi negli ultimi 15 anni, che facciamo spendere solo oggi. Questa è l’Italia da cancellare».
Parole a cui replica il presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Bisogna essere chiari, l’Anas non è un ente regionale. Più volte abbiamo incontrato l’Anas e non ha mai comunicato che tra le opere da monitorare c’era anche il ponte dell’autostrada Palermo-Catania. Finiamola con gli scaricabarile. Sciatteria? Tutti bravi sono a parlare – aggiunge – Non facciamo il gioco delle tre carte. Se dieci anni fa è stata fatta una segnalazione ne prendo atto, ma io non ero al governo e al mio governo non è stato comunicato nulla. In ogni caso il tema non è questo, bisogna invitare l’Anas ad agire per risolvere il problema intanto proponendo subito percorsi alternativi, senza perdere tempo in polemiche inutili».