Le piogge che hanno messo in ginocchio una grande isola italiana e qualche anno fa alcuni centri del messinese sono legati da un denominatore comune: l'assenza di un piano di prevenzione
A proposito dell’alluvione che ha colpito la Sardegna
LE PIOGGE CHE HANNO MESSO IN GINOCCHIO UNA GRANDE ISOLA ITALIANA E QUALCHE ANNO FA ALCUNI CENTRI DEL MESSINESE SONO LEGATI DA UN DENOMINATORE COMUNE: L’ASSENZA DI UN PIANO DI PREVENZIONE
da Santi Trovato
presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ai Presidenti degli Ordini Ingegneri di
Cagliari
Nuoro
Oristano
Sassari
e p.c. Ai Presidenti degli Ordini dItalia
I drammatici eventi alluvionali che hanno colpito la popolazione della Sardegna in questi giorni ricordano molto da vicino, e dolorosamente, quanto accaduto a Messina nel 2009 e 2010, in Toscana nel 2011, nella Liguria nel 2012.
Ma oltre ad esprimere i più sinceri sentimenti di solidarietà e cordoglio degli ingegneri messinesi per i gravi lutti che hanno colpito gli amici della Sardegna, una considerazione occorre fare.
Tutti questi eventi sono accomunati da un unico tragico comune denominatore: lassenza di un Piano di Prevenzione dei dissesti del territorio.
Nel 2012 il nostro Ordine professionale insieme allOrdine degli Ingegneri di La Spezia aveva deciso di dare il proprio contributo con lorganizzazione di 2 Convegni Nazionali, uno tenutosi a La Spezia il 24 marzo 2012 e laltro svoltosi a Messina il 5 maggio dello stesso anno.
Lintento è stato quello di dimostrare che i disastri ambientali abbattutisi sulle ns. zone
pur essendo di eccezionale portata avrebbero potuto avere un effetto meno devastante se solo si fosse ricorso per tempo ad un uso più appropriato di risorse, prioritariamente indirizzate a PREVENIRE più che a RIPARARE i danni.
Al Governo e alla Politica avevamo chiesto che con urgenza si individuassero gli strumenti necessari per reperire le somme occorrenti per un grande Piano di messa in sicurezza delle Aree più a rischio, un Progetto Conoscenza sulle principali criticità idrauliche e geologico alluvionali che prevedesse anche una scala di priorità degli interventi da avviare, annualmente, nelle zone più a rischio.
Non cè stata alcuna risposta.
…Ma forse cè ancora tempo !