Al momento di esprimersi sui 17 emendamenti, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula in segno di protesta. «Non va incontro alle esigenze della città», dicono. Soddisfatto il primo cittadino Nino Naso che, però, perde pezzi
A Paternò è stato approvato il bilancio di previsione Opposizione: «Uno sfacelo». Sindaco: «Ostruzionisti»
Come da copione le feste patronali di Santa Barbara sono salve. In zona Cesarini ieri sera il consiglio comunale ha espresso parere favorevole sul bilancio di previsione 2018. Passato grazie al voto dei 13 consiglieri di maggioranza. Al momento di esprimersi sui 17 emendamenti, l’opposizione ha invece abbandonato l’aula in segno di protesta per la decisione della vicesegretaria Lucia Longo di non accogliere la richiesta del consigliere d’opposizione Giuseppe Lo Presti, di rinviare di otto giorni la seduta consiliare: obiettivo studiare gli emendamenti presenti in questi giorni.
La possibilità di chiedere un rinvio è prevista nel regolamento dei lavori del consiglio comunale ma la vicesegretaria ha sottolineato che «è importante salvaguardare l’interesse dell’ente pubblico. Si è agito secondo quanto prevede la legge». Votata favorevolmente anche l’immediata esecutività. Un bilancio di previsione passato in un clima sereno. In aula erano comunque presenti i carabinieri e la polizia municipale.
Per i dieci consiglieri di opposizione (Diventerà bellissima, M5s, Forza Italia e Paternò 2.0) si tratta di un «bilancio preventivo negativo che arriva prima del consuntivo 2017, non si capisce chi si sia preso la responsabilità di allestirlo. Non va incontro alle esigenze della città e dei più deboli e svuota persino l’Ama (azienda municipalizzata acquedotto) di 500mila euro. Uno strumento finanziario che arriva in aula a fine anno – dicono dall’opposizione – senza alcuna programmazione e con una veridicità nei conti e nei numeri praticamente impossibile da verificare in così poco tempo. Persino la relazione dei revisori dei conti evidenzia una lunga serie di criticità. Non si può essere complici di questo sfacelo», concludono.
Da parte sua il primo cittadino Nino Naso, soddisfatto per l’approvazione, parla di una «opposizione non collaborativa. La città ha bisogno di tutti e mi rammarico per l’atteggiamento di ostruzionismo tenuto dai consiglieri di minoranza». Un voto comunque sofferto per il primo cittadino che, non avendo i numeri per l’approvazione (necessari almeno 13 voti), ha dovuto attendere il rientro del consigliere Alfredo Sciacca, in Germania per lavoro che è tornato in giornata giusto in tempo per il voto.
Intanto Naso perde pezzi: nei giorni scorsi si è dimesso l’assessore Franco Pennisi che aveva deleghe alla Viabilità, alla Polizia municipale e al Randagismo. Stando a quanto dice il primo cittadino, Pennisi sarebbe giunto a questa conclusione dopo una riunione del suo gruppo Uniti per Paternò, vicino al deputato regionale di Diventerà bellissima Giuseppe Zitelli che gli avrebbe chiesto le dimissioni. «Alla base del suo passo indietro non c’è alcun contrasto con l’amministrazione né con il sindaco – dice Naso – Si tratta di una problematica tutta interna al gruppo». Non è di questo avviso Luigi Carcagnolo, il responsabile del gruppo Uniti per Paternò che, invece, esclude dissidi interni. A testimoniare il clima non idilliaco tra Naso e la corrente di Zitelli a Paternò, ci sono anche le dimissioni del consulente all’Urbanistica l’ingegnere Salvatore Vitellino, legato all’ex assessore Franco Pennisi.