A Palermo pure Elodie spacca il centrodestra: e Forza Italia prende le distanze da se stessa

L’ennesima riffa per la spartizione delle poltrone? I fondi del Pnrr sottratti alla Sicilia o quelli trattenuti per realizzare il ponte sullo Stretto? Macchè, stavolta il centrodestra litiga per Elodie. O meglio, per il concerto di Capodanno a Palermo, quindi per Elodie. In realtà non sarebbe niente di più che una bega consiliare, con Gianluca Inzerillo, capogruppo di Forza Italia, piena maggioranza dunque, che non gradisce alcuni risvolti dell’esibizione della cantante, uno su tutti quello di non avere concesso le riprese della sua performance alle tv private che seguivano l’evento, che aveva tuttavia un numero di posti limitati ed è stato comunque funestato da innumerevoli problemi tecnici. Ora, visto che per il concerto i fondi da palazzo delle Aquile sono usciti e pure tanti, Inzerillo ha richiesto l’accesso agli atti per indaare, come da prerogativa consiliare sull’impiego delle risorse comunali in questa situazione.

Qualcosa di piuttosto normale, che ad altre latitudini e in altre condizioni si sarebbe conclusa davanti a un caffè nelle stanze meno accessibili dei palazzi di governo. E invece no. Perché mentre in Regione il centrodestra litiga ma si affretta a offrire la solita immagine compatta e più o meno sorridente, a Palermo ci hanno tenuto a buttarla subito in caciara gridando al caso politico. Chi è partito subito a testa bassa è Antonio Rini (Fratelli d’Italia), che prima elogia lo spettacolo di Elodie, annessi e connessi, poi se la prende col collega e compagno di maggioranza, parlando della richiesta di accesso agli atti come di un gesto «irrituale» compiuto da un capogruppo di maggioranza, che oltretutto «non è nuovo ad iniziative originali che nel recente passato hanno rischiato di provocare forti fibrillazioni nel centrodestra».

Inzerillo, che già aveva votato in autonomia quando si è trattato di autonomia differenziata e riconoscimento di coppie omogenitoriali, è anche accusato per alcune ultime uscite sul governo Meloni e sull’assessore alla Cultura del Comune di Palermo Giampiero Cannella. In realtà su Cannella aveva solo rimarcato il fatto di essere rimasto inascoltato dopo la richiesta di spostare dal Politeama – dove è abbandonato a marcire, come da tradizione – il carro del Festiono di Santa Rosalia durante i festeggiamenti di Capodanno, niente di particolarmente acceso, ma evidentemente sufficiente a scaldare gli animi in una maggioranza che vive costantemente sulle spine.

E Rini alza pure il tiro: «È chiaro che questo atteggiamento apre un caso politico con Forza Italia. A meno che la vicenda non sia dovuta semplicemente ad una crisi di identità del consigliere, che stenta ad orientarsi nella sua collocazione politica in un partito del centrodestra e in un rapporto di lealtà politica con alleati e Sindaco». Parole pesanti che costringono in qualche modo il commissario regionale degli azzurri, Marcello Caruso, a fare uscire in fretta e furia una nota in cui Forza Italia prende le distanze dal suo rappresentante. E Roberto Lagalla come reagisce? Non dò troppo peso alla vicenda, parla di bisogno di visibilità sotto elezioni politiche imminenti e continua col suo lavoro.


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