A Londra una nuova fragranza venduta con il marchio “Il profumo della mafia”

LA TROVATA PUBBLICITARIA DI UNA NOTA AZIENDA INGLESE – LA SHAY & BLUE – HA SCATENATO LA REAZIONE STIZZITA DELL’AMBASCIATA ITALIANA. MA ORMAI, PIACCIA O NO, L’OPERAZIONE E’ RIUSCITA: NEL GIRO DI QUALCHE GIORNO, GRAZIE AL NOME, L’ESSENZA E’ CONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO…

Negli anni ’70 del secolo passato i jeans targati mafia scatenarono un putiferio. Di recente in Germania qualcuno ha lanciato i panini alla mafia: altre polemiche. Adesso, a Londra, sono andati sul ‘raffinato: la Shay & Blue – leggiamo su un articolo de Il Giornale – ha deciso di lanciare la nuova fragranza “Sicilian Limes” presentandola come il profumo della mafia…

Altre polemiche e altri veleni… Sulla vicenda è addirittura intervenuta l’ambasciata italiana!

Certo che viviamo in un periodo di grandi contraddizioni. L’Unione europea annuncia che i proventi delle attività criminali – droga, prostituzione, ‘pizzo’, tutte ‘lodevoli’ attività gestite dalla mafia – dovranno entrare nel calcolo del Pil, sigla che sta per Prodotto interno lordo.

In Italia – ‘Patria’ di Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra corona unita – nessuno obietta. In fondo, alla fine, con i tempi che corrono, sembra un modo sbrigativo, quanto ‘intelligente’, per far crescere il Pil italiano…

Infatti nessuno, nel nostro Paese, ha protestato per la nuova trovata dell’Unione europea. Insomma, sulla grande criminalità organizzata che entra a piano titolo nel calcolo del Pil anche le Ambasciate sono rimaste mute…

Ma un conto è il calcolo del Pil, altra e ben diversa cosa sono i profumi! Volete mettere! Ma non scherziamo: Londra che promuove un profumo a base di Limone con il nome la “casa della mafia”, che può “causare vendetta” ed è “spietatamente rischioso”, come è scritto nella brochure del prodotto? Giammai!

La trovata pubblicitaria di Dom De Vetta e Julie Massè, i due imprenditori che hanno lanciato il prodotto, ha sortito l’effetto sperato: perché vuoi o no vuoi, un profumo che nessuno conosceva da qualche giorno è sulle pagine dei giornali di mezzo mondo.

La mafia come mezzo per pubblicizzare un prodotto? Di fatto è così. Anche se, come abbiamo già ricordato, è intervenuta l’Ambasciata italiana e lo slogan pubblicitario è stato modificato.

Così il profumo della “casa della mafia” è stato trasformato nel profumo dell’Isola di Sicilia.

Anche se rimangono agli annali le brochure ormai stampate, dove il vecchio messaggio pubblicitario è ancora leggibile…

p.s.

Sapete quale potrebbe essere il paradosso di questa storia? Che al centro di questo profumo potrebbe non esserci il limone. Noi, ovviamente, ci auguriamo che si tratti di limoni siciliani. Ma…

Ma non possiamo non ricordare che gli inglesi conoscono, da tempo, un altro agrume: il lime. Che, secondo alcuni, sarebbe un incrocio tra limone e cedro.

Il lime, per la cronaca, dà frutti ovali o rotondi dalla buccia piuttosto sottile. Il frutto maturo è giallo-arancione. Ma vengono raccolti verdi, quando sono più gustosi e succosi.

 

A differenza degli alberi di arancio, limone, mandarino e cedro, che si coltivano nelle aree sub-tropicali, il lime è un agrume che predilige i climi tropicali. In India è molto conosciuto. E ai tempi del colonialismo inglese veniva esportato in Inghilterra.

Oggi il lime è molto diffuso in Messico, nei Caraibi, nell’America latina e in alcuni Paesi del Sud est asiatico.

Detto questo, in Inghilterra il lime, come già accennato, è conosciuto da anni. Da qui il dubbio: non è che hanno utilizzato il lime per il profumo chiamando, poi, in causa i limoni di Sicilia e la mafia?

Sarebbe una doppia beffa…


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