Il regista siciliano Alessandro Viani ha presentato alle Ciminiere il film-documentario sul secondo vulcano più attivo del mondo
A journey to Etna
Chi vive a Catania, non si accontenta della casa sul mare, vuole anche la vista sullEtna, pi taliari o mungi beddu .
Con queste parole inizia il film-documentario di Alessandro Viani, presente nella rassegna Etnafest 2005.
Il documentario è ispirato al libro Viaggio allEtna di Orazio Silvestri, bisnonno del regista. Ed è stato grazie allantenato famoso, molti crateri oggi portano il suo nome, se Alessandro Viani ha voluto recuperare un pezzo di storia, sconosciuta a molti catanesi.
Non ci sono attori, lunica protagonista è lEtna, bellezza unica che attrae, con le sue imponenti eruzioni, con la sua lava che scorre nelle vene, che inghiotte qualsiasi cosa incontri
Lo spettacolo è impressionante, grazie allo zoom delle telecamere: la terra si squarcia, è in ebollizione. Il fuoco, che è allorigine del mondo, sta giocando la sua partita a scacchi.
Dopo un lunghissimo e meritatissimo applauso, siamo riusciti a rubare alla folla per qualche attimo il regista.
Da cosa nasce lidea di filmare lEtna?
Dalla passione che ho per i vulcani e per il cinema. Il momento in cui ho avuto lispirazione, è stato quando ero lontano dallEtna e ho pensato che spesso la gente vede i vulcani con pericolo, invece io volevo invogliare la gente a salire sullEtna per guardare da vicino leruzione
con una guida, chiaramente!
Cosa rappresenta per lei il magma?
Il magma come fenomeno lavico non mi entusiasma molto. Ciò che invece suscita in me emozione sono le esplosioni dei crateri. La forza dei vulcani la senti con le esplosioni.
Fino a che punto si sarebbe spinto oltre? Si sarebbe fermato di fronte al dolore delle persone?
Fortunatamente leruzione sè fermata prima
Comunque non avrei resistito!
Che umori le suscita lEtna?
E una cosa strana. Il catanese è talmente abituato che ne è quasi del tutto indifferente. Quando sono fuori se vedo un pizzico di fumo o di montagna, la cerco, mi manca