A Ferla un bando per restare e aprire nuove attività «Contributo mirato per contrastare lo spopolamento»

«Mollo tutto e vado (o resto?) a Ferla». Un’esortazione che invita a scommettersi e a scommettere. Quando si decide di mollare tutto e seguire altri orizzonti spesso c’è dietro una spinta azzardata. Ma, in questo caso, il motivo è fondato e l’invito è quello di restare a Ferla e investire sul proprio futuro. L’invito arriva dal sindaco del piccolo borgo del Siracusano Michelangelo Giansiracusa e dalla sua giunta, che con una delibera, lo scorso febbraio, hanno deciso di destinare 50mila euro a fondo perduto per aprire nuove attività legate alla ristorazione e all’artigianato. «L’iniziativa era stata pensata già prima del lockdown, ma con l’arrivo del Covid-19 abbiamo dovuto predisporre quelle somme per l’emergenza sanitaria – spiega Giansiracusa ai microfoni della trasmissione Fanta Magazine, su Radio Fantastica – Adesso questa idea viene recuperata, prima di tutto per frenare lo spopolamento di cui sono vittime molte comunità come la nostra. Potevamo decidere di investirle per immobili ammalorati o dare contributi a pioggia a tutte le attività, ma ciò avrebbe significato erogare cifre esigue, mortificando l’iniziativa. Invece – continua il primo cittadino – pensiamo che sia un passo concreto quello di far sì che una nuova realtà imprenditoriale possa avere vita a Ferla». La somma, precisamente 50.395,26 euro, è stata stanziata dal governo centrale con il Dpcm del 30 settembre scorso e rientra nel «fondo di sostegno ai Comuni marginali». Nel borgo, che al momento conta circa 2400 abitanti, la cifra verrà utilizzata così: 20.395,26 euro per una nuova attività di ristorazione e i 30mila euro restanti per il sostegno a sostegno sei nuove attività artigianali e commerciali. 

Per quanto riguarda la prima iniziativa, l’attività «dovrà privilegiare la cucina tipica locale e i prodotti agroalimentari dell’areale ibleo», riporta il bando. Mentre, nel secondo caso, le strutture dovranno «migliorare l’economia cittadina creando occasioni imprenditoriali e della qualità dell’offerta artigianale». Requisito necessario per accedere al finanziamento è l’iscrizione regolare dell’attività al registro delle imprese. Il soggetto richiedente, inoltre, deve possedere la residenza o la proprietà di un immobile – con un vincolo di almeno cinque anni dalla presentazione dell’istanza – nel Comune di Ferla. L’età inferiore ai 40 anni del soggetto richiedente e l’esperienza del beneficiario di cinque anni nel campo imprenditoriale sono requisiti utili a far aumentare il punteggio. 

Una misura che si prefigge l’obiettivo di aumentare la coesione imprenditoriale, ma soprattutto l’attrattiva verso una località che comunque, negli ultimi anni, con Giansiracusa alla guida, ha conquistato le più alte posizioni a livello regionale per quanto riguarda le percentuali di raccolta differenziata. Ferla, infatti, si attesta non soltanto ai primi posti tra i Comuni più ricicloni dell’Isola, ma dal 2011 – anno in cui Giansiracusa è stato eletto per la prima volta primo cittadino – ha iniziato un percorso votato alla sostenibilità. Alle case dell’acqua – per ridurre il consumo di plastica – e la casa del compost, poi utilizzato per fertilizzare i terreni e gli orti didattici, Ferla ha aggiunto la scelta di affidarsi ai pannelli solari, presenti su diversi edifici e che oggi sono capaci di soddisfare il 40 per cento di fabbisogno delle strutture pubbliche. Il borgo è anche un esempio virtuoso per la democrazia partecipata. Tutte iniziative che hanno indicato Ferla come un modello vero e proprio da seguire in Sicilia.

Adesso quest’ultima iniziativa, per cui già sono arrivate le prime richieste. «Abbiamo attivato i nostri canali Facebook e il nostro numero Whatsapp – aggiunge Giansiracusa – Pochi giorni fa una coppia è venuta a chiedere informazioni, già ci sono state alcune richieste. Mi auguro che queste iniziative prendano corpo, se non ci dovessero essere delle candidature giudicate idonee dalla commissione, la somma andrebbe comunque distribuita per iniziative sociali». Far crescere il tessuto imprenditoriale di Ferla è un’altra sfida del sindaco, eletto, per la terza volta consecutiva, alle elezioni dello scorso autunno per effetto del superamento del quorum. Questo non accantona le questioni quotidiane con cui deve fare i conti. «Il cittadino vuole stare nella sua zona di comfort e vuole che questa sia efficiente – conclude Giansiracusa – I problemi di una comunità, anche se piccola, sono tanti. Spesso appaiono banali, ma riguardano la quotidianità e il vissuto di ciascun cittadino, quindi vanno affrontati: il sindaco diventa il confessore di una comunità».


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