In queste ore, tra gli industriali del capoluogo dell'Isola, fa discutere una lettera arrivata in tante caselle di posta elettronica. Chi l'ha scritta si firma come il celebre personaggio del Pinocchio di Collodi. Ma, a parte l'ironia, si parla anche di un fatto già noto, che è oggetto di un dibattito in corso: il futuro delle Associazioni territoriali provinciali di questa organizzazione imprenditoriale
A Confindustria Palermo spunta un Grillo parlante Per parlare di una riforma voluta dai vertici nazionali
In queste ore tra i protagonisti di Confindustria Palermo fa discutere una lettera inviata a tutti gli associati da un personaggio che si firma Il grillo parlante. Dice l’autore della missiva: «Scusatemi se non firmo con il mio nome, ma accontentatevi di uno pseudonimo, così da essere uno di tutti noi, per far sì che i nostri consiglieri si chiedano chi sia che lede la loro maestà. Sicuramente penseranno al solito contestatore, ma questa volta è uno di tutti noi (stanchi di subire e non parlare)».
Già la presenza di un Grillo parlante in luogo di un dibattito aperto, lineare, magari coinvolgendo tutti i protagonisti di questa associazione e, perché no?, anche la società civile – visto che gli imprenditori, oltre ad una importante funzione economica, svolgono anche un’altrettanto importante funzione sociale – la dice lunga sul clima che si respira da queste parti.
Il Grillo parlante, nella celebre favola di Pinocchio, non è altro che la voce della coscienza, che cerca di orientare il burattino verso scelte oculate e lungimiranti. Nella favola di Pinocchio appare quattro volte. Per tre volte non viene ascoltato (la prima volta si becca pure una martellata). Solo la quarta volta ha un po’ di successo.
Nella lettera si affrontano tanti argomenti, a cominciare dalla crisi economica del Paese, che non sta certo risparmiando il tessuto economico del capoluogo della Sicilia e dintorni. Si parla dei contributi associativi e di una società per il recupero crediti per i morosi. Scelta che viene criticata, perché, scrive l’autore della missiva, sarebbe stato meglio «procedere ad una riduzione generale della quota, per mantenere la fidelizzazione degli associati e magari provvedendo a tagli sui costi in modo da attenuare la perdita derivante dalla riduzione delle quote».
Un’altra parte dello scritto è dedicata al rinnovo degli organi di Confindustria Palermo. A cominciare dalla presidenza, che oggi è ancora occupata da Alessandro Albanese. Si parla di una votazione «già convocata» e poi annullata «pochi giorni prima della data già fissata».
Si parla anche della riforma delle nove associazioni territoriali di Confindustria della Sicilia. Per quello che è dato sapere – ma questo non fa parte della lettera, ma è una notizia che circola già da qualche tempo – Confindustria nazionale avrebbe deciso di sfoltire un po’ la propria rappresentanza nelle Regioni del nostro Paese. Un’ipotesi potrebbe essere quella di lasciare un presidio in ogni provincia. Potrebbero restare i dipendenti, mentre scomparirebbero i direttivi provinciali e gli stessi presidenti provinciali. Non verrebbe toccata, invece, l’Associazione regionale.
Nella lettera si parla anche di un’altra possibilità: una commissione per studiare le possibili aggregazioni per raggiungere la contribuzione e dare la possibilità alle associazioni territoriali di rimanere autonome. Si parla anche di «fusione generale con le altre associazioni della Sicilia per fare un’unica associazione». A quanto pare, su questa idea non tutti sembrano d’accordo. Anzi, la discussione in corso sarebbe piuttosto vivace.
Un altro argomento oggetto di polemica è rappresentato da un regalo natalizio: un iPhone 6 plus che sarebbe andato ad alcuni fortunati. Su questo tema non ci avventuriamo più di tanto. Vero è che la lettera è stata inviata a tanti soggetti. Ma non abbiamo contezza precisa di questa storia. A parte gli «Auguri di un buon Natale digitale» a coloro i quali avrebbero ricevuto questo costoso regalo.