A canestro sotto “u liotru”

Da qualche giorno, i passanti si chiedevano a cosa stessero lavorando gli operai davanti alla Cattedrale di Catania. Mentre c’era chi pensava alle soluzioni più assurde guardando il posizionamento dei primi pezzi del parquet, Max Puleo e Michelangelo Sangiorgio lavoravano all’organizzazione di un evento di basket e solidarietà, che ha coinvolto CUS Catania, S.C. Gravina, Rainbow Catania, Trogylos Priolo e Pallacanestro Catania. Il responsabile marketing della Virauto e il presidente della FIP provinciale si sono adoperati per procurarsi i canestri, per organizzare le tre partite, per sistemare illuminazione e amplificazione. I canestri sono arrivati con qualche difficoltà dal PalaCatania e hanno fatto un’ottima figura, l’amplificazione è saltata con il gruppo elettrogeno che doveva alimentarla, l’illuminazione è arrivata troppo tardi.

Ma chi è passato da piazza Duomo tra le 16:30 e le 19:30 di sabato 19 si è riempito il cuore di basket: una cornice splendida, quattro squadre che si sono date da fare per divertire il pubblico incuriosito, tanti spettatori a digiuno di pallacanestro che si sono avvicinati e hanno scoperto chi sono i ragazzini di CUS Catania e S.C. Gravina, che a Catania c’è una squadra femminile in B1 e che Priolo ha vinto un paio di scudetti e una Coppa dei Campioni. C’è stato anche qualche fortunato che non è scappato alle prime gocce di pioggia e ha potuto avvicinare i giocatori della Virauto Catania forzatamente a riposo.

Quindi i primi a scendere in campo sono stati gli Under-15 del CUS Catania (allenati da Valeria Puglisi) e dello Sport Club Gravina (allenati da Pino Proietto). I cusini partono forte, si portano in vantaggio e mettono sotto la squadra di Proietto. Ma il Gravina già nel secondo periodo ribalta il risultato portandosi sul +10, con i canestri di Genovesi, Spina e Signorello; nel terzo il monologo non cambia. Il CUS riesce a ritrovare un po’ di solidità difensiva nell’ultimo periodo, ma il Gravina chiude la gara con 24 punti di scarto. La passerella finale è per tutti, applauditi dai tanti spettatori.

Tra questi ultimi s’intravedono le stelle della Trogylos Priolo che si apprestano ad entrare in campo: Seino, Pascalau, Meneghel, Cirov, la nuova pivot Pavetić. Ma ci sono anche le ex catanesi Bonfiglio (CSTL, che non ha giocato), Fabbri (Rainbow) e le sorelle Oriana e Ilaria Milazzo (partite dalla Lazùr). La Rainbow si presenta in formazione rimaneggiata, con varie giocatrici rimaste a bordo campo a sostenere le compagne. La squadra di Laneri schiera la play Gambino (che vive cinque minuti di sbandamento ma poi si riabilita con tre dei dodici punti delle sue), affiancata da Pappalardo e Santabarbara; sulle ali si alternano Barbarossa (per lunghi tratti la più grintosa delle sue e premiata dai due punti a fine gara), Giulia Messina e la rientrante Valentina Cutugno; sotto canestro agiscono Giorgia Messina, Giuliana La Manna e Ludovica Chimenz.

La pivot messinese è la topscorer delle sue con 7 punti, segnati malgrado le marcature della nazionale rumena Pascalau e la nazionale croata Pavetić. «Abbiamo fatto quello che potevamo – spiega alla fine Ludovica –, loro hanno ritmi più veloci, sono più alte e fisiche e ci è venuto difficile affrontarle. Ma abbiamo tenuto il ritmo, così come abbiamo fatto con Ragusa. Fisicamente ci siamo, il gruppo si sta amalgamando meglio di quanto mi aspettassi. Speriamo di essere pronte per il campionato e di vincere quanto più possibile.» E Priolo? Nella regia orfana di Gianolla si sono alternate Oriana Milazzo ed Elena Fabbri con buoni risultati soprattutto in difesa. In attacco, la squadra ha vissuto sui contropiedi conclusi da Cirov e Favento e sulla prestanza di Pascalau e Pavetić. Nel secondo tempo, concluso poco prima del 10′ dopo uno scivolone di una ragazza priolese per la pioggerella, si è messa in grande evidenza Ilaria Milazzo, autrice tra l’altro di una tripla.

Trevisan e compagni intanto si presentano a bordo campo, Marco Rolando tenta stoicamente di asciugare il parquet (ormai al buio e totalmente inzuppato), ma l’amichevole in casa della Pallacanestro Catania non può disputarsi. Il centro di Catania ha assaporato il basket per tre ore e un evento così probabilmente non ha precedenti. Se a tutto questo aggiungiamo che il fine era raccogliere fondi per completare un impianto sportivo di Librino e un oratorio, è ancora più chiaro quanto sia stata importante una manifestazione del genere.


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