Il Comune di Catania ha sospeso in autotutela la concessione per l'accertamento dei tributi evasi alla società Area riscossione spa a causa del ricorso al Tar presentato da una società concorrente, già precedentemente aggiudicataria del servizio. Adesso, con il dilatarsi dei tempi per il termine della procedura di gara, toccherà al ragioniere generale il compito di trovare modalità alternative per esigere, dai catanesi, le imposte non pagate. Cifre che potrebbero incidere negativamente sul bilancio di previsione 2013
Riscossione tributi, revocata la concessione Un contenzioso mette a rischio il bilancio
Revocata in autotutela laggiudicazione dellaccertamento ai fini della riscossione dei tributi locali evasi alla Area riscossione Spa da parte della giunta comunale etnea. Dichiarata prima affidataria del servizio in modo provvisorio e poi, con determinazione del direttore al patrimonio numero B16/361 del 25 giugno di questanno, in modo definitivo, la società di recupero crediti è stata adesso messa da parte. Il problema è che la Engineering tributi spa, la vecchia affidataria del servizio, nel settembre scorso ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo chiedendo «lannullamento dellaggiudicazione», nonché «la sospensione in via cautelativa di tutti i provvedimenti impugnati e di quelli consequenziali nelle more adottati». L’avvio del procedimento ha portato l’amministrazione a prendere la decisione di sospendere l’aggiudicazione del bando.
All’esternalizzazione del servizio di riscossione tributi, deciso dallamministrazione guidata da Raffaele Stancanelli, e portato avanti da quella di Enzo Bianco, non erano mancate le critiche già in passato. «Una scelta della precedente amministrazione che rappresenta una spesa inutile e un modo elegante per comunicare ai dipendenti che sono degli incapaci», la definisce ad esempio Carlo Cittadino, uno dei componenti del collegio dei revisori dei conti del comune etneo, dato che il lavoro di accertamento dei tributi evasi poteva essere svolto dai dipendenti comunali.
E se le cartelle inviate e relative al 2008 sono state già a luglio sospese in autotutela dal Comune, adesso è il turno della società. Due le conseguenze: da una parte il ricorso «comporterà il prolungamento della procedura di gara oltre il termine preventivato», si legge sulla delibera comunale; dallaltra provocherà il «mancato rispetto degli obiettivi di entrata previsti nel piano di riequilibrio finanziario con grave nocumento economico per lente».
Al Comune, però, servono improrogabilmente i soldi derivanti dal recupero dei tributi per non mancare «lobiettivo del contrasto allevasione Ici e Tarsu (imposta comunale sugli immobili e tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ndr.) programmato nel redigendo bilancio di previsione 2013 e nel Piano di riequilibrio finanziario adottato con deliberazione del consiglio comunale», si legge sulla delibera firmata dal direttore della direzione ragioneria generale, Pietro Belfiore. Al ragioniere generale spetta quindi adesso il compito «di esperire ogni procedura alternativa prevista dalla vigente normativa al fine di raggiungere entro il 31 dicembre lobiettivo programmato».