Le Regioni e i Nuclei di valutazione sugli investimenti pubblici Sicilia ai vertici per consulenti. In Campania dirige De Mita Jr

Dati scomposti, difficili da mettere insieme quando si riescono a reperire, nonostante dovrebbero essere a disposizioni di tutti nei portali web delle singole Regioni. Sono quelli sui Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, organismi nati con una legge nazionale del 1999 e istituiti nelle singole Regioni, a cui sono chiamati a dare supporto con la propria attività. Ogni nucleo è composto da membri interni degli uffici regionali e «quando necessario» anche da componenti esterni, selezionati con procedure a evidenza pubblica «per garantire una adeguata copertura dei profili di competenza richiesti per lo svolgimento delle funzioni attribuite», recita la normativa. Stando ai dati ufficiali, la Sicilia è tra le Regioni che fanno maggiore ricorso ai consulenti esterni, ponendosi di conseguenza ai vertici per soldi impiegati

Nell’Isola il Nucleo è composto da nove interni mentre gli esperti esterni sono venti di cui uno indicato come coordinatore. L’ultimo incarico è stato conferito a tutti nel 2019 con scadenza del contratto fissata al 30 giugno del 2024. Il contratto con l’importo più elevato è quello del coordinatore Domenico Spampinato, 85mila euro. Altri 15 componenti, come emerge dai documenti del portale regionale, hanno contratti da 75mila euro. I meno cari sono quattro consulenti esterni che accumulano cifre che vanno dai 60mila ai 50mila euro, per un totale complessivo di un milione e 430mila euro

La giunta regionale della Lombardia il 24 ottobre del 2018 ha deliberato l’organizzazione dei propri componenti esterni del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici scegliendo dodici esperti esterni, otto in meno rispetto a quelli operativi in Sicilia. La fine del loro incarico corrisponderà con il termine della legislatura del presidente della Regione Attilio Fontana, indicata con la data del 26 marzo del 2023. In questa Regione il compenso per ogni singolo esperto esterno, stando alle tabelle riepilogative, si aggira intorno ai 12mila euro all’anno per una stima complessiva di circa 750mila euro per coprire l’intero periodo fino al 2023

A guidare il Nucleo di valutazione in Campania è invece Giuseppe De Mita, nipote dell’ex presidente del Consiglio Ciriaco. De Mita junior, che è stato anche vicepresidente della Regione con Stefano Caldoro, è stato nominato a metà del 2021 dal governatore Vincenzo De Luca. Stando all’ultima relazione annuale dell’organismo, reperibile sul portale della Regione Campania, gli esperti esterni nel 2021 sono costati 135mila euro ma nel documento è indicato come sia «in corso la procedura di selezione dei componenti». Nel periodo 2015-2019, la Campania aveva scelto di affidarsi a otto professionisti esterni all’amministrazione regionale e dalle vecchie rendicontazioni dei costi, pure queste reperibili online, si era arrivati a impegnare 605mila euro nel 2018. In Puglia la giunta regionale nel 2021 ha definito l’organizzazione del proprio Nucleo indicando dieci componenti esterni, diretti da Vitorocco Peragine, professore ordinario di Economia all’università di Bari. Il compenso lordo di ogni componente ammonta a 42mila euro mentre per il presidente e coordinatore è prevista una maggiorazione del 15 per cento. La Calabria ha appena sei esperti esterni a contratto di collaborazione mentre dal portale della Regione Toscana non è possibile recuperare dati utili. Numeri sommari anche nel portale dell’Emilia Romagna, in cui vengono indicati però 233mila euro nella rendicontazione del 2021 per i propri componenti esterni

Messi da parte organizzazione interna e compensi, ogni Regione gestisce a modo proprio il portale dedicato al Nucleo di valutazione. In quello della Sicilia è possibile consultare decine di rapporti. Da quello sull’impatto delle politiche culturali e ambientali fino a quello sull’efficacia della comunicazione del Fesr 2014-2020, piano operativo recentemente finito nell’occhio del ciclone per uno spot dal sapore elettorale tramesso sulle reti tv nazionali. In nome della trasparenza, la Regione Puglia è invece una delle poche a pubblicare le convocazioni del proprio Nucleo di valutazione, indicando anche l’oggetto della seduta. 


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