Ad annunciare i possibili lavori di ripascimento è stato il presidente Nello Musumeci. La costa dell'Agrigentino è mangiata dal mare a causa degli interventi dell'essere umano che hanno bloccato il lavoro fatto da fiumi e corsi d'acqua
Spiaggia Eraclea Minoa, arrivano opere contro erosione? Regione: «A giorni ci sarà il parere della Soprintendenza»
«Entro pochi giorni la Soprintendenza del mare provvederà a rilasciare il prescritto parere, in modo tale da consentire a breve l’avvio del cantiere per il ripascimento della spiaggia di Eraclea Minoa». Il presidente della Regione Nello Musumeci lo ha annunciato al termine di un incontro svolto a palazzo d’Orleans con il soprintendente del Mare Ferdinando Muarici, direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il direttore dei lavori Attilio Santini.
Al centro quello che appare a tutti gli effetti un disastro naturale – il programma radiofonico Direttora d’aria ha dedicato una puntata a questa vicenda – con la costa aggredita ed erosa dal mare. Il problema è dovuto allo squilibrio naturale che, come ha scritto la stessa Regione, è stato causato dall’opera dell’essere umano. I fenomeni erosivi sono da addebitarsi, infatti, alla cementificazione dei fiumi e dei corsi d’acqua. Le opere hanno bloccato il lavoro dei corsi d’acqua, ossia portare la nuova sabbia portata via dalle onde del mare, mantenendo in equilibrio la costa. A questo problema si sommano sbancamento delle enormi dune di sabbia, conseguenza di un ecosistema alterato e il formarsi della poseidonia – alghe che fanno da primo argine naturale all’erosione. Inoltre, l’alto gradino provocato diventa un muro invalicabile per il deposito delle uova delle tartarughe caretta caretta. A denunciare quello che gli attivisti considerano un «disastro» è stata l’associazione Mareamico.
Proprio nel pomeriggio dello scorso martedì 22 marzo, Musumeci si era recato in visita nella frazione marina di Cattolica Eraclea per rendersi conto personalmente della situazione, dopo il rallentamento delle procedure. Altro tema affrontato nel corso del vertice, quello dell’intervento, finanziato sempre dalla Struttura antierosione guidata da Musumeci per un milione e mezzo di euro, in corso in località Zagarella, sulla stessa costa agrigentina per il collocamento di una barriera paramassi. Il direttore dei lavori Santini ha assicurato al presidente che il cantiere chiuderà i battenti entro quattro mesi, con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal contratto. Per quanto riguarda, invece, la nuova frana avvenuta nella stessa zona, si procederà, entro aprile, a una perizia di variante.