Il gruppo di volontari della capoluogo etneo sottolinea come una prima occasione per la rigenerazione urbana sia sfuggita. «Non sono stati presentati progetti. Nostre iniziative di contrasto alla povertà non ascoltate», dicono gli attivisti
Fondi europei: appello di Città Insieme al Comune «Persi già 20 milioni. Si accolgano le nostre proposte»
«Catania può permettersi di perdere 20 milioni di euro?». Se lo chiede Città Insieme alla luce dei fondi europei che arriveranno nei prossimi anni. Da qui al 2026 Catania risulterà beneficiaria di 1 miliardo di euro dall’Unione Europea, nell’ambito del Pnrr (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Un primo antipasto da 20 milioni consisteva nei contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Le città italiane con più di 100mila abitanti hanno potuto contare su 20 milioni di euro per progetti da presentare entro lo scorso 4 giugno.
Secondo quanto sostiene l’associazione etnea Città Insieme «Catania non ne ha presentato nemmeno uno – affermano gli attivisti – Avrebbe potuto per esempio proporsi con progetti per la manutenzione, il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche; per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, a partire dalla ristrutturazione di quegli immobili destinati allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici o alla promozione delle attività culturali e sportive e dar seguito alle proposte presentate a marzo 2021 nel corso di un tavolo di associazioni». Ma da quanto sostengono, così non è stato. Le realtà associative in quell’occasione hanno proposto, su tutti, dei piani per la riattivazione degli edifici ospedalieri dismessi (ex Santa Marta, ex Vittorio Emanuele, ex Santo Bambino, ma anche altri di proprietà comunale).
Una spinta poteva arrivare proprio da questi finanziamenti e ridare a quei luoghi abbandonati una funzionalità sociale «di coesione e di contrasto alle povertà educative, in un’ottica di welfare culturale co-progettato con cittadini e soggetti del Terzo Settore. E invece no, nulla. Com’è potuto accadere? – si chiede Città Insieme – Siamo molto preoccupati per questo andazzo, poiché se il buongiorno si vede dal mattino, la stagione dei finanziamenti europei, che è ormai arrivata, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione persa per il rilancio della nostra città». L’associazione sottolinea come davanti alla presenza di tantissime risorse umane in città, molti di questi giovani e compenti, le visioni e le idee di progettualità non mancherebbero. Da Città Insieme, quindi, parte l‘invito a «valorizzare» queste forze. «Il bando per la rigenerazione urbana è stata un’occasione persa – prosegue Città Insieme – Ma è ancora recuperabile. Il governo ha fornito ulteriori finestre per presentare dei progetti. La prossima scadenza è giugno 2022 – conclude l’associazione – È un termine sufficientemente ampio per potersi attrezzare. Attrezzatevi, convocando tutte quelle associazioni armate di buona volontà e che non vedono l’ora di dare il loro contributo. Se non convocherete, ci autoconvocheremo noi in Piazza Duomo.