Parte da Catania una rassegna gemellata col celebre Festival del cinema indipendente horror, che fa da vetrina alla tredicesima edizione del prossimo 12-16 novembre e propone quattro appuntamenti con otto pellicole scelte tra quelle premiate lo scorso anno, per promuovere il cinema horror indipendente. «Quello meno prodotto in Italia, ma di qualità», dicono gli organizzatori
Midnight Cult aspettando il ToHorror FF Cinema indipendente, da Torino a Catania
Il cinema del fantastico sbarca a Catania, nella sala del King, con una rassegna dedicata alle pellicole horror che preannunciano il prossimo ToHorror Film Fest, celebre festival torinese giunto, quest’anno, alla tredicesima edizione. Si chiama Midnight Cult l’evento gemellato con Torino, fatto di quattro appuntamenti per otto proiezioni (quattro corti e quattro lungometraggi) che partirà questo venerdì 18 ottobre.
«La collaborazione con il Cinestudio – spiaga Massimiliano Supporta, direttore artistico del ToHorror FF, è nata da un’amicizia coi ragazzi di Catania che da qualche anno ci seguono. D’altronde – contina – abbiamo sempre portato il carrozzone del ToHorror FF in giro per l’Italia e anche all’estero. E nonostante nessuno di noi faccia questo per lavoro, teniamo duro e mandiamo avanti, con successo, il festival da anni», racconta. «A distanza di tempo, è una soddisfazione vedere crescere giovani resisti di talento, passati anche dal ToHorror con le loro pellicole».
Sedersi tra le poltrone di un cinema per guardare una pellicola di genere fantastico o horror, però, non è da tutti. Quantomeno non in Italia, dove film di questo tipo vengono considerati di nicchia o delegati a pochi noti registi. Ecco perché, senza grandi pretese ma con tanta passione, gli organizzatori del ToHorror FF si adoperano per costruire uno spazio dedicato a pellicole sui generis e di qualità. Ma anche oggi che il Festival torinese è diventato un’istituzione del cinema indipendente horror, «l’apprezzamento del pubblico è visibile più all’estero che nel nostro Paese», dice il direttore artistico. «L’Italia ha dimenticato cosa vuol dire fare cinema. I soldi sono pochi, ma soprattutto si è perso il coraggio di investire sui film impegnati e di genere», spiega. «Gli autori che hanno ancora la possibilità economica, scelgono la commedia strana, quella triste o da salotto. Mentre i pochi pazzi che ancora vogliono sperimentare, sono costretti a produrre fuori. Non a caso tra i sette film in concorso al ToHorror quest’anno, cinque sono italiani. Ma potremmo definirli esteri perché sono stati girati con capitali statunitensi».
E’ questo uno dei motivi per cui ToHorror FF da sempre punta sul cinema indipendente. «Perché ci piace ma anche per la possibilità di spingere e proporre nuovi talenti», spiega il direttore artistico. «Per molti di loro, cimentarsi col Fantastico, è una palestra perché gli permette di esprimersi liberamente, senza le costrizioni del dover produrre un film intellettuale pur lasciando passare anche l’aspetto introspettivo e uno sguardo critico verso la società», dice. «Spesso, proprio dietro un film che potrebbe sembrare un insieme di effetti speciali, si nascondono le nostre ansie autentiche, tutto ciò che ci terrorizza e perché ci fa paura».