Disposta anche la sospensione della somministrazione di bevande e alimenti per un mese. Tra i presenti alla serata del 31 ottobre anche sette pluripregiudicati. «Situazione di allarme sociale e oggettivo pericolo», rende noto la Polizia di Stato
Centro storico, Area 51 chiuso per altri cinque giorni È il quinto provvedimento per il pub della mala-movida
Un assembramento di circa venti persone e barman senza mascherina costano caro al pub Area 51. Noto alle cronache per essere nel mirino di alcuni comitati del centro storico che lo tacciano di essere uno dei responsabili di quella che è stata più volte definita la mala-movida, il locale è stato destinatario di un provvedimento di sospensione della somministrazione di alimenti e bevande per 30 giorni, per motivi di ordine e sicurezza
pubblica. L’esercizio di via Coppola è stato sanzionato a seguito dell’attività di controllo svolta il 31 ottobre. Il motivo sta nell’assembramento davanti davanti al bancone del bar e nel fatto che il titolare dell’esercizio addetto alla somministrazione di bevande facesse la mescita senza indossare la mascherina. Inoltre, all’ingresso dell’attività mancava il
cartello con l’indicazione del numero di persone che possono essere presenti
contemporaneamente all’interno del locale.
Il gestore dell’esercizio, pertanto, è stato contravvenzionato per mancato rispetto
delle misure di contenimento anti-Covid, nonché per occupazione abusiva di suolo
pubblico e l’attività è stata sospesa, in via cautelare, per cinque giorni.
Le operazioni di notifica delle suddette violazioni sono state disturbate dalla reazione
di alcuni dei soggetti presenti, tra i quali sette pluripregiudicati – come verificato
successivamente da un controllo in banca dati interforze -, che sono andati in
escandescenze, rendendo necessario l’intervento di quattro volanti.
Già il 23 ottobre gli agenti della polizia di stato sono dovuti intervenire, a seguito
di numerose chiamate per musica ad alto volume proveniente dall’interno
dell’esercizio e per assembramenti, circa un centinaio di persone, che all’esterno del
locale avrebbero bloccato anche il transito veicolare sulla pubblica
via.
Si tratta del quinto provvedimento di sospensione emesso nei confronti dell’esercizio, la cui attività è già stata sospesa a settembre 2019, per 15 giorni,
a maggio 2020 per ulteriori due settimane, a settembre 2020 per 30 giorni, e altri 15 giorni gli sono stati comminati a febbraio 2021.
Tutti provvedimenti adottati a seguito di quanto emerso in occasione degli interventi delle forze dell’ordine, anche su segnalazione dei residenti del
centro storico, per schiamazzi ed episodi di lite e rissa, nonché per musica ad alto
volume, per violazioni della normativa sulla somministrazione di bevande alcoliche fuori
dall’orario consentito dalla legge, per avere tenuto trattenimenti danzanti in assenza delle necessarie autorizzazioni e per le ripetute e continue violazioni delle misure di
contenimento dell’emergenza epidemiologica in corso.
Il titolare dell’esercizio, in particolare, in occasione di un precedente provvedimento
di sospensione dell’attività, ha anche violato l’obbligo di chiusura, imposto per ragioni di
pubblica sicurezza, proseguendo l’attività e consentendo la presenza di clienti all’interno
dell’esercizio, apparentemente chiuso dalla pubblica via, il cui ingresso era stato
consentito dal cortile condominiale sul retro.
L’esercizio, dunque, continua a essere teatro di episodi caratterizzati da particolare
allarme sociale e rappresenta «una situazione di oggettivo pericolo per l’ordine pubblico
e per la sicurezza dei cittadini che, se ulteriormente tollerata, è con ogni probabilità
suscettibile di ulteriore aggravamento», rende noto la polizia di Stato.