I fatti risalgono al 5 settembre scorso. Quel pomeriggio il vicebrigadiere Sebastiano Grasso è rimasto gravemente ferito, dopo essere stato raggiunto da un proiettile esploso dalla pistola impugnata da Camillo Leocata. L'uomo è in carcere. Gli altri nomi
S.M. Ammalati, sei misure cautelari dopo la sparatoria Indagati membri delle famiglie che litigarono in chiesa
Ci sono degli sviluppi nell’indagine sulla sparatoria avvenuta a Santa Maria Ammalati, ad Acireale, lo scorso 5 settembre, causando il grave ferimento del vicebrigadiere Sebastiano Grasso. Il tribunale di Catania ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare disponendo sei misure cautelari: oltre alla conferma della carcerazione di Camillo Leocata, l‘uomo che ha sparato alla vittima, temendo si trattasse di uno degli aggressori del figlio Alberto, sono sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria anche quest’ultimo, il fratello Salvatore e Rosario, Giuseppe e Achille Addamo. I tre sono rispettivamente ex suocero ed ex cognati di Alberto Leocata.
La rissa che ha preceduto la sparatoria è avvenuta all’interno della chiesa della frazione acese, durante la celebrazione della prima comunione dei bambini della parrocchia. Sia gli indagati che la vittima erano presenti come genitori o parenti dei piccoli. All’origine del nervosismo, poi trasceso in aggressione fisica, c’è stata la distribuzione dei posti e la necessità di rispettare le normative anti-Covid.
Nello specifico, la famiglia Addamo avrebbe lamentato di essere rimasta eccessivamente indietro, a differenza dei Leocata. Dalle ingiurie e alle minacce si è passati alla violenza poco dopo essere usciti dalla chiesa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che hanno anche visionato le telecamere di videosorveglianza della chiesa e degli esercizi commerciali che si trovano a ridosso della piazzetta antistante, Alberto Leocata aveva chiesto ai carabinieri di intervenire per essere accompagnato in auto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, però, gli Addamo avrebbero cercato il contatto fisico. Ed è in quel momento, mentre i carabinieri intervenivano per separare i litiganti, che Camillo Leocata, nel frattempo andato a casa a prendere la pistola, ha esploso il colpo che ha raggiunto il vicebrigadiere Grasso.
Misure cautelari
In carcere:
Camillo Leocata, cl. 1952
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:
Alberto Leocata, cl. 1984
Salvatore Leocata, cl. 1978
Giuseppe Addamo, cl. 1979
Rosario Addamo, cl. 1957
Achille Addamo, cl. 1990