La comunicazione della Direzione nazionale antimafia sarebbe arrivata solo ieri, segnalando il rinvio a giudizio per l'accusa - aggravata dal metodo mafioso - di Giovanni Crisafulli, in corsa al Consiglio comunale con il candidato sindaco Marco Corsaro
Misterbianco, commissione antimafia nazionale sulle elezioni «Un candidato in Forza Italia ha un processo per estorsione»
«Il candidato risulta rinviato a giudizio per un processo in corso di svolgimento per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, commesso secondo l’accusa fino al settembre 2008». Le parole sono quelle messe nero su bianco in un documento della seduta di oggi pomeriggio della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafie. Il testo, pubblicato sul sito del Senato e della Camera solo in serata, mette sotto la lente d’ingrandimento la posizione di Giovanni Crisafulli, imprenditore – noto per la piscina Al Cocus, a Piano Tavola – e candidato nella lista di Forza Italia alle elezioni amministrative a Misterbianco a sostegno dell’aspirante sindaco Marco Corsaro. Ad accendere i riflettori sui lavori della commissione di oggi è stato il deputato del Movimento 5 stelle Luciano Cantone, intervenuto sul palco del comizio di chiusura di un altro sfidante, Massimo La Piana. «Ho ricevuto una notizia che potrebbe gettare ombre su Misterbianco: Corsaro ha un candidato rinviato a giudizio per tentata estorsione con l’aggravante mafiosa».
Spiega senza indicare il nome di Crisafulli, attendendo l’ufficialità dei verbali sui siti istituzionali. Arrivata pochi minuti dopo il suo annuncio e a poche ore dallo scoccare del silenzio elettorale. Un ritardo lamentato anche dalla stessa deputata Giulia Sarti, nelle funzioni di presidente della seduta su delega di Nicola Morra: «È pervenuta soltanto nel pomeriggio della giornata di ieri, giovedì 21 ottobre, la prescritta comunicazione da parte della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, rendendo necessario il differimento a oggi della seduta inizialmente prevista per ieri. Auspica che tali inconvenienti non si ripetano per la prossima tornata elettorale», che riguarda altre regioni.
A Misterbianco si voterà soltanto il 24 ottobre, al termine di un lungo periodo di commissariamento per infiltrazioni mafiose al municipio. Mesi pieni di ombre con l’ormai ex vicesindaco Carmelo Santapaola finito ai domiciliari perché coinvolto in un’inchiesta su mafia e scommesse. «Ci ritroviamo a parlare di candidati rinviati a giudizio – spiega La Piana con accanto la deputata regionale M5s Jose Marano – Non ci meritavamo di concludere la campagna elettorale informando i cittadini di un fatto così grave». A prendere la parola sul palco del comizio finale è anche Corsaro. Che però decide di non fare menzione dell’accaduto: «Non voglio parlare di questi incapaci del Movimento 5 stelle. Prima di parlare di me e della mia splendida coalizione, dovete mangiarne di pane. C’è chi guarda avanti come noi e chi guarda al passato».
«Non sapevamo nulla di questa vicenda, siamo stati informati poco fa – replica a MeridioNews Marco Falcone, commissario provinciale di Forza Italia – Vale la presunzione d’innocenza». Da fonti aperte emerge anche che Crisafulli nel 2009 finì dietro le sbarre in piazza Lanza con l’accusa di maltrattamenti in famiglia: «Perché aveva ripetutamente colpito la moglie con calci e pugni. La donna ha riferito ai Carabinieri degli anni di maltrattamenti e percosse subite anche dal figlio 13enne».