A Lampedusa e Linosa si cercano ancora gli insegnanti «È un’emergenza continua. Il governo trovi la soluzione»

L’anno scolastico è già iniziato da oltre un mese, le classi sembrano essersi adeguate alle regole contro la diffusione del Covid-19. E dopo un anno di lezioni a distanza, si è tornati a fare scuola in presenza. Tuttavia, se per la maggior parte degli alunni del Paese tutto procede con normalità, per gli studenti delle isole minori seguire le lezioni insieme ai docenti diventa ogni anno più complicato. È il caso di Lampedusa e Linosa. Le due isole nel cuore del Mediterraneo, distanti oltre 300 chilometri da Agrigento, che formano il Comune più a Sud d’Italia. L’aeroporto non copre tutti i voli, quindi, in alternativa, per gli insegnati siciliani raggiungere le due isole via mare, con la nave, significa affrontare un viaggio anche di oltre otto ore

Se a Lampedusa la situazione rispetto a qualche settimana fa sembra essere migliorata, a preoccupare è l’isola di Linosa dove, secondo quanto comunicato dagli uffici scolastici, a mancare è l’insegnante d’Inglese per la scuola media, ma la graduatoria al momento è esaurita. Sempre alle scuole medie, gli insegnanti di Arte e Tecnologia hanno chiesto il congedo parentale. Manca anche un insegnante di sostegno, con gravi disagi a chi ne ha bisogno. Al liceo Scientifico, invece, si cerca un docente di Matematica. Anche in questo caso, la graduatoria degli insegnati è esaurita, quindi la scuola sta provando ad attingere da graduatorie per discipline affini. 

In un contesto tale va da sé che per i trecento studenti di Lampedusa e i circa 28 di Linosa avere gli insegnanti per ogni materia, in ogni periodo dell’anno, rischia di essere impossibile. L’istituto Luigi Pirandello, che nelle due isole conta complessivamente una scuola per l’infanzia, una primaria e una secondaria di primo e secondo grado – con liceo Scientifico, un istituto tecnico e un professionale Alberghiero – fa i conti con queste criticità. Le scuole medie hanno potuto iniziare le lezioni soltanto alla fine di settembre. «Dobbiamo insegnare agli alunni di diverse classi, quindi con programmi diversi e spesso abbiamo un monte ore ridotto – racconta una docente – Alle elementari diventa complicato: una persona deve insegnare otto discipline. Poi c’è la maestra di Religione, che fa soltanto due ore il venerdì e il sabato. E, infine, un’altra maestra che ha cinque ore in totale, divise tra Inglese, Scienze e Tecnologia. Per poche ore a settimana – continua la docente – siamo costretti a lasciare casa e dover raggiungere l’isola senza sapere quando possiamo tornare. Partire da Porto Empedocle per arrivare a Linosa, spesso, vuol dire affrontare un viaggio di più di otto ore». 

«Considerando che il traghetto al momento è uno soltanto, non possiamo viaggiare spesso – continua – Inoltre dobbiamo sempre attenerci alle condizioni meteo: da queste capiamo se i traghetti sono disponibili o meno. Potremmo anche prendere l’aereo, ma significherebbe arrivare a Lampedusa e fare scalo a Palermo. Anche in quel caso, sappiamo quando partiamo ma non quando torneremo a casa». Questo comporta a qualsiasi docente che prende servizio sull’Isola anche affrontare le spese per un alloggio, sebbene la Sicilia sembri vicina.

Visti questi disagi, coloro che prendono l’incarico per poche ore usufruiscono di congedi e ferie. Questo comporta il dover cercare sempre supplenti per le sostituzioni. Per questo motivo sia gli insegnanti che alcune associazioni di Lampedusa e Linosa chiedono al governo di ripristinare il doppio punteggio in graduatoria per coloro che insegnano nelle isole minori: una misura venuta meno qualche anno fa. «Garantire il diritto allo studio in queste isole sta diventando impossibile – fa notare al nostro giornale Giuseppe Nicolini, componente dell’associazione Società aperta Lampedusa e Linosa – A settembre avevamo scritto all’ufficio regionale dicendo che mancavano docenti. Qualcosa si è mosso, ma in tanti prendono l’incarico e poi vanno via. Abbiamo pensato quindi di presentare un’interrogazione parlamentare tramite la deputata Liliana Modica perché venga reintrodotto il doppio punteggio, così da invogliare gli insegnanti a rimanere qui. Abbiamo evidenziato anche che una studentessa di terza media non può andare a scuola perché manca l’insegnante di sostegno». 

Il problema è confermato anche da Salvatore Giardina, papà della studente. «La situazione è sempre la stessa da quando mia figlia va a scuola, ma quest’anno sembra essere peggiorata – racconta – L’anno scorso mia figlia aveva, anche se per poche ore, l‘assistente alla comunicazione, visto che non parla. Insieme alla supplente e a un’assistente, ha potuto seguire le lezioni. Quest’anno non abbiamo niente. Mia figlia è brava in matematica, vuole continuare anche al liceo Scientifico, dove farà i primi anni in videoconferenza. Quest’ultimo anno di scuole medie è importante per la sua preparazione. Intanto continuiamo ad aspettare, ma lei si sente discriminata, visto che non può andare a scuola». La mancanza di insegnanti è confermata da Alfio Russo, reggente della scuola Pirandello. «Abbiamo nominato gli insegnanti a Linosa, ma abbiamo avuto nove rinunce – ammette – Ci sono stati docenti nominati che successivamente hanno ricevuto la chiamata da un’altra scuola e hanno lasciato l’incarico. Altri, invece, hanno preso servizio e poi chiedono il congedo parentale. I dirigenti scolastici purtroppo possono fare poco e ciò è difficile farlo capire ai genitori». 

Adesso la scuola ha avuto la delibera da parte dell’ufficio regionale per poter accedere alle Messe a disposizione (Mad) – le candidature spontanee inviate dai docenti abilitati – ma avere una situazione stabile sembra ancora difficile. «Gli insegnamenti sono comunque garantiti, le scuole sono aperte: quando manca un docente viene supplito – osserva il preside – ma ogni giorno ci troviamo a fare i conti con una situazione sempre nuova». Frattanto si attende che si sblocchi qualcosa sotto il piano legislativo. «Non tocca a noi decidere, dobbiamo attenerci alle scelte del governo. Abbiamo sottoposto questi problemi alla presidente della commissione Istruzione Vittoria Casa, che ci ha detto che si sta lavorando a un’ipotesi di disegno di legge per le piccole isole», conclude Russo.


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