Grazie al successo casalingo per 2-1 contro la capolista del girone C maturato in virtù dei gol di Fella su rigore e Valente, gli uomini di Filippi hanno voltato pagina dopo il ko a Taranto e fornito risposte positive anche in vista dei prossimi appuntamenti
La Coppa Italia ha per i rosa un sapore dolce Il Palermo batte il Monopoli e vola agli ottavi
Arriva da una Coppa il sapore dolce attraverso il quale il Palermo voleva rifarsi la bocca dopo l’amaro della sconfitta rimediata sabato a Taranto. Il gusto di novità positive rispetto alla sfida di campionato disputata allo stadio Iacovone è quello della Coppa Italia di serie C con cui i rosa hanno brindato al successo casalingo per 2-1 sul Monopoli nel secondo turno eliminatorio e alla qualificazione agli ottavi di finale. E’ stato un brindisi senza bollicine, se il parametro di riferimento è la trama di una partita priva di grandi emozioni e condizionata soprattutto da un secondo tempo piuttosto blando, ma nel palato degli addetti ai lavori rosanero il successo lascia comunque una sensazione gradevole anche perché vincere aiuta a vincere, a costruire un certo tipo di mentalità e a preparare con maggiore serenità gli impegni successivi. E a questo proposito è anche in relazione allo scontro diretto con il Catanzaro in programma domenica al Barbera che l’affermazione con il Monopoli assume un’importanza notevole. Battendo la capolista del girone C, anche se in formazione ampiamente rimaneggiata e in un contesto diverso dal campionato, gli uomini di Filippi hanno dimostrato che, nonostante l’ampio turnover adottato dal tecnico e zigzagando ancora tra errori e cose fatte bene, hanno i mezzi per potere dire la loro in questa stagione.
Dipende, ovviamente, anche dalla qualità dell’organico e dalla quantità di opzioni a disposizione di un allenatore. Potere sfruttare, per esempio, le potenzialità di un attaccante come l’ex di turno Fella, peraltro in crescita in termini di condizione atletica rispetto a qualche settimana fa, è una risorsa utilissima sulla quale Filippi può fare leva. L’ex Avellino, autore al 20’ del gol che ha sbloccato il risultato trasformando un rigore da lui stesso procurato e cinque minuti dopo dell’assist vincente per il momentaneo 2-0 realizzato in diagonale da un Valente padrone della sua fascia di competenza nella prima frazione di gioco e tornato in generale ai livelli della scorsa stagione dopo un periodo di stop forzato a causa di un infortunio, è stato determinante e con le sue intuizioni ha incanalato la partita sui binari rosanero. Premettendo che bisognava passare il turno e che la squadra ha centrato l’obiettivo mostrando contestualmente dei segnali incoraggianti dal punto di vista della coesione e dello spirito di gruppo, dire che dopo il ko a Taranto tutto è tornato a posto in virtù della vittoria in Coppa con il Monopoli sarebbe dannoso per il percorso di crescita di un Palermo che può e deve migliorare ancora molto.
Il risultato positivo maturato contro la formazione guidata da Colombo non cancella con un colpo di spugna le problematiche di una squadra che continua a subire gol evitabili (è nata dal nulla, in pratica, la rete che al 60’ nello stadio in cui ha esordito in A nel maggio 2011 ha consentito all’attaccante biancoverde Grandolfo di accorciare le distanze con un colpo di testa quasi a tu per tu con Massolo che il portiere, all’esordio stagionale e non impeccabile nella circostanza, non è riuscito a neutralizzare), a mostrare lacune soprattutto in fase di impostazione del gioco dalle retrovie (fa riflettere, per fare un esempio, la ripetitività degli errori in appoggio commessi in difesa da Marong abile, tuttavia, a mettere pezze sfruttando nei duelli la sua fisicità) e che nell’arco dei 90 minuti, anche se il calo del secondo tempo è fisiologico considerando che l’undici anti-Monopoli era imbottito di elementi che avendo finora trovato meno spazio erano destinati con il passare dei minuti a ridursi con la spia della riserva accesa, non ha ancora la continuità che servirebbe a gestire meglio determinate situazioni.