Un nuovo decreto del tribunale amministrativo regionale ha vanificato la mossa dell'assessore Toni Scilla, che in qualche modo aveva superato le prime censure. Adesso, escluso il prossimo fine settimana, non si potrà sparare a settembre
Caccia, il Tar dà nuovamente ragione agli ambientalisti Sospeso il calendario, si dovrà attendere inizio ottobre
La disputa tra Regione Siciliana e ambientalisti sull’apertura della stagione della caccia registra l’ennesima novità. Ancora una volta il Tar ha accolto i rilievi dei secondi, tornando a sospendere il calendario venatorio per il mese di settembre, a partire da giorno 13. Ciò significa che per i 27mila cacciatori dell’isola sarà possibile prendere le doppiette soltanto il prossimo fine settimana, poi bisognerà attendere il 2 ottobre, ovvero la data suggerita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Il governo Musumeci, ad agosto, aveva deciso di consentire la caccia a partire dall’1 settembre, presentando un calendario che consentiva anche di sparare alle tortore, specie considerata a rischio. Dopo un primo ricorso al Tar, l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla aveva emanato un nuovo decreto che di fatto aveva superato le censure dei giudici amministrativi. Ma non per gli ambientalisti, che hanno segnalato l’accaduto allo stesso tribunale che ieri si è espresso nuovamente, sospendendo anche il secondo decreto assessoriale.
«All’indomani della sospensiva del Tar, l’assessore Scilla, invece di dare esecuzione alla decisione del giudice amministrativo – si legge in una nota congiunta delle associazioni – aveva emanato un nuovo decreto fotocopia di quello appena bocciato, con l’evidente e sfacciato scopo di eludere la sospensiva del Tar e consentire la prosecuzione della caccia, anche in periodi e con modalità palesemente contrastanti con il parere scientifico di Ispra, che suggeriva maggiore tutela per le popolazioni faunistiche stanziali e migratorie, già decimate dagli incendi».