La resistenza del borgo madonita di Gangi dopo l’incendio «Ripartire dando sostegno concreto a chi ha perso tutto»

«Uno scenario apocalittico». È così che il sindaco di Gangi Francesco Migliazzo descrive il paesaggio che gli si presenta davanti agli occhi dopo l’enorme incendio che ha devastato i territori delle Alte Madonie, propagandosi verso Geraci Siculo, San Mauro Castelverde, Collesano, Lascari e Scillato fino a sconfinare sui Nebrodi. Dopo la riunione di ieri mattina con il capo del dipartimento della protezione civile Salvatore Cocina, il dirigente generale del corpo forestale Giovanni Salerno e l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla, il Comune ha predisposto la dichiarazione dello stato di calamità

«In pochi minuti si è scatenato l’inferno – afferma il primo cittadino del borgo madonita – Quello che resta è il senso di impotenza e di angoscia. Tanta gente ha visto andare in fumo case, aziende, i sacrifici di una vita, il proprio passato e anche il proprio futuro. Ci vogliono interventi seri per un fenomeno, quello degli incendi – sottolinea Migliazzo – che ormai ha raggiunto livelli preoccupanti». A provare a raccogliere l’appello è stato l’assessore Scilla che ha assicurato l’impegno della Regione: «Faremo squadra tutti insieme e non lasceremo soli i sindaci e le comunità colpite in modo così tragico. Ci impegneremo con gesti concreti per assicurare subito la ripartenza». Il primo passo riguarda il reperimento delle risorse per andare incontro a chi, a causa delle fiamme, ha perso animali e pascoli. «È vero che ci sono state temperature eccezionalmente alte (anche oltre i 45 gradi) e un vento forte – spiega Salvatore Cocina – ma dietro l’incendio, che si è propagato per oltre 30 chilometri, c’è stata la mano umana sicuramente di natura dolosa. Si tratta di un rogo studiato e appiccato di proposito – aggiunge il capo del dipartimento della protezione civile – in un momento, il primo pomeriggio, in cui non sarebbe stato possibile spegnerlo entro la serata». E, infatti, così è stato.

La conta dei danni è già iniziata e il Comune ha pure avviato un censimento. «Un conteggio preciso non si può ancora fare – spiegano da Coldiretti Sicilia – ma c’è chi ha perso oltre cento ettari di pascolo e chi ha dovuto abbattere gli animali ustionati annullando i sacrifici di una vita». Ed è proprio a Gangi che l’associazione ha costituito un’unità di crisi e un centro di raccolta per gli aiuti da distribuire: «Sono già arrivati diversi camion di fieno e molti agricoltori hanno subito messo a disposizione foraggioanimali, paletti e reti per le recinzioni, orzo e avena per gli allevamenti e acqua con autobotti», elencano da Coldiretti. Intanto, anche l’ente Parco delle Madonie ha promosso una raccolta fondi in aiuto alle aziende colpite dagli incendi. «Molte sono state completamente cancellate dal fuoco assieme a tanti capi di bestiame – spiega il presidente Angelo Merlino – in un momento di grave crisi economica. Per questo, è nata l’esigenza di farsi carico di aiutare nell’immediato tutte queste realtà». 

«Bisogna ripartire dando un sostegno concreto a chi ha perso tutto», afferma il sindaco Migliazzo intenzionato anche ad andare avanti con le manifestazioni previste per l’estate. «Un segnale dal forte significato simbolico in risposta ai criminali che hanno provato a devastare il territorio». Contestualmente il primo cittadino non risparmia di lanciare l’invito ad andare a visitare il borgo madonita: «Non facciamo morire Gangi. Venite a godere delle nostre bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche». E, dopo l’annullamento della sagra della Spiga, è stata confermata la quinta edizione dell’evento Una montagna di luoghi che si terrà dal 12 al 15 agosto. «L’edizione di quest’anno si chiama Erediterra – spiega Marianna Lo Pizzo, direttrice artistica e presidente dell’associazione Fuorilogos Il senso è quello di andare alla scoperta di un mondo in mutamento, un processo di accoglienza e di rinascita a cui tutti dobbiamo aspirare». L’associazione ha già previsto una campagna informativa per la salvaguardia dei boschi in collaborazione con l’Università di Palermo. Inoltre, parte del ricavato della manifestazione sarà destinato ad un fondo per la protezione civile di Gangi mirato alla custodia del territorio.


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