Sono lontani i tempi degli allenamenti dei rossazzurri agli ordini di Walter Zenga. Del passato resta qualche giornaletto del club. Eppure, sono tanti i cittadini che ogni giorno si recano nella struttura per allenarsi. Guarda le foto
L’abbandono dell’ex campo di allenamento del Catania A Massanunziata rimangono solo il degrado e i ricordi
Dal primo allenamento di Maxi Lopez alle sfide su punizione tra Siniša Mihajlović e Giuseppe Mascara. In mezzo, il clamoroso esonero di Marco Gianpaolo e Walter Zenga con il suo «tutti mi vogliono, nessuno mi piglia». Per molti anni il campo sportivo Turi Guglielmino di Massanunziata, nel territorio del Comune di Mascalucia, è stato il centro di gravità del mondo del Calcio Catania. Erano gli anni della Serie A e della sede sociale ancora confinata in via Ferrante Aporti, dietro la curva Sud dello stadio Angelo Massimino. Poi, il 19 gennaio del 2011, è arrivato il centro sportivo di Torre del Grifo, sempre a Mascalucia, il primo allenamento di Pablo Simeone e per il campo di Massanunziata è cominciato un lungo e inesorabile declino, con un braccio di ferro tra l’ente e il club rossazzurro, accusato dal primo di non avere rispettato i termini di una convenzione con cui la struttura era stata data in gestione.
Trascorsi dieci anni dall’ultimo allenamento dei rossazzurri a farla da padrone sono abbandono e degrado. Nonostante questo, centinaia di persone usufruiscono della pista di atletica e dell’area a ridosso delle porte di calcio. Ogni giorno si tengono lezioni di Fit boxe e aerobica e molti genitori accompagnano i figli per giocare a calcio. Ognuno si adatta con quello che è rimasto. Al posto del prato verde resta un manto di erba secca, mentre l’anello riservato a chi corre non ha più le linee per distinguere corsie e punti di partenza delle varie discipline. La cenere dell’Etna ha completato l’opera.
La situazione peggiore è quella degli ex spogliatoi, locali palestra ed ex sala stampa. Del passato rimangono le strisce rossazzurre dipinte sulle pareti e decine di giornaletti del club, insieme a un vecchio album di figurine risalente alla stagione 2008. Poi è un susseguirsi di porte sfondate dai vandali, infissi e sanitari rubati. Ma anche pareti abbattute e feci. Della struttura si è recentemente tornato a parlare quando il Comune di Mascalucia ha deliberato un nuovo regolamento per la rateizzazione, in 20 anni, del credito vantato nei confronti del Calcio Catania. Una somma di 2,1 milioni di euro con la possibile aggiunta della ristrutturazione del campo Turi Guglielmino di Massanunziata.
Già nel 2013 attraverso una nota, inviata al Calcio Catania, il Comune di Mascalucia rilevava «lo stato d’abbandono dell’impianto», imputandone la responsabilità e l’omessa manutenzione al club etneo. Accuse a cui rispose l’allora amministratore delegato Sergio Gasperin indicando come il Comune avesse imposto che la struttura venisse lasciata anche dal custode del Catania. «Il 24 agosto del 2012 – si legge nel documento – venne eseguito l’accesso con la presenza degli incaricati del Catania e del Comune, provvedendo alla riconsegna della struttura all’amministrazione». «Noi come ente, in questo momento, non siamo in grado di ripristinare i caseggiati e nemmeno di rendere agibile l’impianto per attività sportive ufficiali – spiega a MeridioNews l’assessore allo Sport Raffaele Gibilisco – In epoca pre-Covid abbiamo messo in sicurezza la pista e tagliato quello che una volta era il prato del terreno di gioco, così da permettere alla cittadinanza di potere usufruire della struttura. Dopo le restrizioni – aggiunge – molte realtà, come palestre e associazioni, hanno fatto richiesta per potersi radunare al Turi Guglielmino in modo da proseguire l’attività. Il resto dei cittadini può usufruirne in maniera individuale».