Le riserve naturali del Siracusano devastate dagli incendi «Leggi contro i piromani». Chiesto intervento dell’esercito

Notte di fuoco nel territorio del Siracusano che è stato devastato da vasti incendi. Nella tarda serata, le fiamme sono comparse nella riserva naturale Ciane Saline e hanno incenerito una buona fetta di vegetazione, compreso il papiro. La catena di roghi ha attaccato molte proprietà e aziende agricole nella fascia compresa tra contrada Carancino e contrada Targia, nella zona nord del capoluogo aretuseo. Tanti sono i danni ma la conta è solo all’inizio. «Esprimo vicinanza a coloro che hanno proprietà e aziende distrutte dagli incendi» ha detto il sindaco di Siracusa Francesco Italia

Proprio in questa zona, ieri i soccorritori, per ragioni di sicurezza, hanno disposto l’evacuazione di un parco acquatico e di un albergo. Paura anche a Carlentini dove i roghi si sono originati nel centro abitato. Il sindaco Giuseppe Stefio ha ordinato l’evacuazione dagli edifici situati in via Porta Siracusa e via Procida. «Servono leggi speciali contro i piromani», ha affermato il primo cittadino di Lentini Saverio Bosco che ha annunciato di voler chiedere, insieme al primo cittadino di Carlentini, al prefetto una maggiore attenzione per affrontare questa emergenza. Le fiamme hanno devastato molti ettari anche in terreni tra Avola e Cassibile, a Noto e pure tra Vizzini e Franconfonte. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha chiesto l’intervento dei militari dell’esercito nelle aree rurali. Una richiesta che, da settimane, è già arrivata da più fronti.

Nelle settimane scorse i roghi, tutti di matrice dolosa, hanno colpito anche altre importanti aree naturalistiche del Siracusano. Da Avola antica a Pantalica, da Cavagrande del CassibileVendicari fino alla Valle dell’Anapo. «Un disastro ambientale», lo hanno definito gli ambientalisti riuniti nel comitato Sos Siracusa. «Un territorio straordinario ricco di una natura viva e pulsante, riconosciuta a livello internazionale con l’attestato Unesco patrimonio dell’umanità e fonte di reddito per tantissime comunità, andata letteralmente in fumo, distrutta, bruciata, morta – hanno commentato di fronte a immagini spettrali che mostrano intere vallate ingrigite dalla cenere rimasta dopo le fiamme – Qualcuno dovrà pagare per tutto questo. Qualcuno dovrà spiegare i mancati lavori di prevenzione. Qualcuno dovrà dirci per quale motivo gli aerei anti-incendio sono intervenuti così tardivamente», lamentano gli attivisti.


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