Al via la prima fase dell'intesa con il cimitero di Sant'Orsola, che permetterà di dare sepoltura alla parte di feretri per cui è stato richiesto un loculo. In attesa dei lavori che potrebbe garantire l'approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche
Cimiteri, parte protocollo per diminuire bare in deposito Entro fine mese le procedure per dimezzare il numero
Le bare ferme in deposito al cimitero dei Rotoli stanno per raggiungere quota mille, ma i segnali che arrivano sono finalmente incoraggianti. È infatti partita la prima fase del protocollo sottoscritto con la fondazione Camposanto di Santo Spirito, che consentirà al Comune di potere piazzare almeno una metà del totale dei feretri ancora da sistemare in un buon numero di loculi all’interno del cimitero di Sant’Orsola, gestito appunto dalla fondazione.
Le famiglie che hanno fatto richiesta di un loculo e che hanno finora atteso invano potranno adesso acquistare uno spazio per i propri defunti a Sant’Orsola per 800 euro, la stessa cifra richiesta ai Rotoli, mentre sarà il Comune a farsi carico del resto delle spese, che ammontano a circa mille euro. Questo è possibile grazie all’ordinanza sindacale che prevede la revoca di 449 concessioni perenni, quelle che superano i 30 anni normalmente previsti, arrivando a durare 99 anni.
«Non verranno toccate sepolture per le quali non saranno passati almeno 45 anni dall’inumazione – garantisce l’assessore con delega ai Cimiteri, Toni Sala – Per fare questo serve un processo: la pubblicazione elenco sul sito del Comune con tutte le sepolture che potrebbero essere utilizzate. Poi vanno contattati i familiari del defunto e se non ci sono obiezioni, ecco che il corpo può trovare giusta pace». E le prime bare potrebbero già muoversi dalla fine di questo mese.
«Secondo i dati comunicati ieri dagli uffici, che pertanto sono gli unici ufficiali – spiega Sala – al deposito dei Rotoli sono presenti 469 salme in attesa di inumazione, 423 in attesa di tumulazione e 25 in attesa di tumulazione nella cosiddetta zona interdetta. A queste si aggiungono altre 58 salme che, seppur in deposito, sono solo in attesa di spurgo: hanno, quindi, già una sepoltura individuata e si attendono solo le procedure tecniche per la sistemazione definitiva». E la convenzione con Sant’Orsola andrebbe ad azzerare il primo di questi numeri.
Questo in attesa che il Consiglio stavolta approvi il Piano triennale delle opere pubbliche, che già di per sé contiene alcuni interventi, e la cui riproposizione potrebbe consentire l’inserimento in emendamento di ulteriori interventi per migliorare le condizioni dei cimiteri.