Rifiuti, Musumeci torna ad aprire la porta agli inceneritori Messaggio a Srr: «Governo favorevole a questa tecnologia»

«Il governo è favorevole». Lontano dalle intercettazioni dei carabinieri, ma negli stessi giorni in cui parlava con il fidato Ruggero Razza dell’opportunità di comunicare a Leolouca Orlando la probabile necessità di dichiarare Palermo zona rossa, Nello Musumeci ha affrontato altre discussioni destinate a essere ricordate. Stavolta procure e tribunali non c’entrano, ma il giudizio potrebbe arrivare dai siciliani, davanti ai quali rischia presto di prospettarsi la possibilità di vedere sorgere nell’isola più di un inceneritore. Un’evenienza che ambientalisti e non solo, l’anno scorso, hanno creduto essere stata scongiurata dal verdetto del Tar sul piano nazionale legato al decreto Sblocca Italia e che invece ora trova un nuovo propulsore proprio nel governo regionale. 

Stando infatti a quanto appreso da MeridioNews, tra il 18 e il 23 marzo, si sono tenuti alcuni confronti tra il presidente, la neoassessora Daniela Baglieri, i vertici del dipartimento e le guide, sia politiche che commissariali, delle società di regolamentazione dei rifiuti. Quelle Srr che la riforma ancora ferma all’Ars punta a sostituire, ma che a oggi restano le autorità a cui spetta la gestione dell’impiantistica. Sul tavolo, quel giorno, c’era il problema che più impensierisce l’assessorato e lo stesso governatore: cosa fare dei rifiuti di quasi mezza Sicilia a partire dal primo maggio quando, a meno di clamorose novità che a oggi viene difficile anche solo immaginare, la discarica di Sicula Trasporti chiuderà i battenti? Tra le ipotesi in campo c’è, come anticipato da questa testata, l’invio dell’indifferenziata fuori dai confini regionali, forse anche all’estero. Un compito che spetterebbe ai singoli Comuni, ma a cui il governo Musumeci potrebbe dare una mano contribuendo a sostenere i maggiori oneri per gli enti locali. Un’altra idea ha però trovato spazio durante la call con le Srr: virare sugli inceneritori. O, per andare incontro alle preferenze lessicali di Musumeci, sui termovalorizzatori.

«Inviateci una nota in cui dichiarate che ne avete bisogno e noi ci occuperemo del resto, il governo è favorevole a questa tecnologia». Stando a chi ha preso parte alle riunioni on line, il pensiero del governatore potrebbe essere riassunto con queste parole. Musumeci avrebbe quindi chiesto alle autorità d’ambito di mettere nero su bianco l’intenzione di avviare l’iter per la costruzione dei discussi impianti. In tal senso, negli ultimi giorni, più di una sollecitazione sarebbe arrivata dal dipartimento ai Rifiuti, ricordando che la Regione ricambierebbe fornendo tutto il sostegno possibile per portare avanti i progetti. 

Tale passaggio viene motivato ufficialmente con il fatto che, secondo la normativa regionale attualmente in vigore la cui interpretazione è messa in discussione dal Movimento 5 stelle, gli unici enti deputati alla pianificazione dell’impiantistica sono proprio le Srr. Ma andando oltre, è inevitabile pensare a come quello approcciato sia un tema suscettibile di polemiche e che con molta probabilità riaccenderebbe gli animi dei comitati a favore di una gestione del ciclo dei rifiuti che escluda tecnologie ritenute pericolose per la salute e l’ambiente. Temi che, a quasi un anno e mezzo dalle nuove elezioni regionali, potrebbero rappresentare un banco di prova più che arduo per Musumeci, in un momento in cui peraltro la stabilità della maggioranza è tutt’altro che fuori discussione. 

Per capire cosa accadrà bisognerà aspettare, ma non più di tanto. Fra tre settimane, infatti, i rifiuti di quasi mezza Sicilia potrebbero fare fatica a trovare posto nelle altre discariche presenti nell’isola. Tutto ciò mentre l’esame del progetto di ampliamento della discarica di Lentini ogni giorno che passa sembra essere sempre più difficile da superare. In un parere del 18 marzo reso dalla commissione tecnico-specialistica dell’assessorato, sono state ben 33 le osservazioni fatte presenti dagli esperti alla Sicula Trasporti.


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