L'azienda italo-francese è a lavoro nell'area vicino alla base militare Maristaeli, presa all'asta dal Comune di Catania a fine 2019 per poco più di due milioni di euro. Ospiterà una nuova produzione sul modello svedese. Guarda le foto
STMicroelectronics, partiti i lavori per il nuovo stabilimento Ampliamenti anche negli attuali moduli, attese le assunzioni
Le ruspe sono già entrate in azione per effettuare lo sbancamento del terreno e tutta l’area è già perfettamente livellata. Sono i primi segni di quello che sarà. Al centro della vicenda un maxi-terreno alla zona industriale di Catania, passato a fine 2019 da Palazzo degli elefanti all’azienda italo-francese STMicroelectronics. Costo dell’operazione due milioni e 88mila euro. Nell’area, indicata al catasto al foglio 40 particella 760 proprio davanti la base militare Maristaeli, sorgerà un nuovo stabilimento per il trattamento del carburo di silicio. «L’obiettivo è quello di realizzare un sito produttivo per la creazione di questo semiconduttore, cioè la materia prima che poi finirà allo stabilimento Stm già esistente in maniera da potere essere lavorato per creare i dispositivi», spiega a MeridioNews Francesco Furnari, delegato del sindacato Fiom all’interno dell’azienda.
La tecnologia del substrati del carburo di silicio da qualche anno ha avuto una spinta eccezionale grazie al settore dell’automotive in chiave veicoli elettrici. Ed è proprio in questo campo che l’azienda italo-francese sta investendo per cercare di avere componenti che permettano alle batterie di essere sempre più performanti nella conversione dell’energia in forza motrice. In questa chiave deve anche essere letta l’acquisizione, sempre a fine 2019, del cento per cento delle quote della società svedese Norstel, specializzata nella produzione di fette in carburo di silicio. «L’idea di Stm è quella di realizzare a Catania una sorta di sito gemello di quello già esistente in Svezia, così da avere una fonte di approvvigionamento già in loco», continua Furnari. Da capire c’è quindi la ricaduta occupazionale di un’operazione simile, con assunzioni – su cui al momento non c’è nessuna ufficialità – che potrebbero essere anche a tre cifre.
Il terreno in questione ricade al confine con il Pua, acronimo del piano urbanistico attuativo, variante Catania sud. Progetto pensato nel 2002 dall’ex sindaco Umberto Scapagnini che negli ultimi anni ha occupato decine di faldoni del palazzo di giustizia per le inchieste della procura sugli interessi di mafia, politica e mondo imprenditoriale. Sull’affare Pua, su cui pesano le ombre della speculazione edilizia, si concentrarono anche le attenzioni dell’editore ed ex direttore del quotidiano La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo nell’intercettazione del 13 aprile 2013 con l’ex ministro Enzo Bianco. Il terreno del progetto Stm, che confina con il Pua, è stato aggiudicato dall’azienda all’asta come unico soggetto partecipante e con il rialzo più basso possibile: 110mila euro.
Di recente l’azienda ha avuto anche il permesso a costruire nello stabilimento già esistente alla zona industriale. Il progetto prevede dei lavori di ampliamento del modulo M3 con la creazione di nuovo modulo che sarà denominato M12 e la parziale demolizione del fabbricato S4. La pratica, pubblicata nei giorni scorsi dalla direzione Urbanistica del Comune di Catania e firmata dal direttore Biagio Bisignani, dispone che «i lavori dovranno avere inizio entro un anno dalla notifica del provvedimento concessorio e dovranno essere ultimati entro tre anni dalla data di inizio dei lavori».