Affare Covid, l’inchiesta di Roma arriva fino in Sicilia Negli atti i riferimenti alle gare per tamponi e guanti

Due date da segnare in giallo: 13 novembre e 1 dicembre 2020. Poco più di quindici giorni finiti sotto la lente d’ingrandimento di MeridioNews e, si scopre adesso, probabilmente anche della procura di RomaSul tavolo una fornitura di tamponi rapidi del valore di otto milioni di euro destinati alla Sicilia. Il dipartimento della Protezione civile aveva avviato una procedura negoziata, invitando 21 società ma a presentarsi furono soltanto in tre: la comasca Pkdare, la Alpha Pharma di Bitonto, in Puglia, e la milanese European Network Tlc. Proprio quest’ultima azienda è finita al centro di un’inchiesta della guardia di finanza coordinata dalla procura di Roma. Ai domiciliari sono finiti l’editore croato Andelko Aleksic, 41 anni, Vittorio Farina, 66 anni, e Domenico Romeo, 51 anni. Accusati a vario titolo di truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e traffico di influenze. 

Il cuore dell’indagine riguarda il Lazio e la fornitura in emergenza, alla European Network Tlc, di cinque milioni di mascherine Ffp2 e 430mila camici. Dispositivi provenienti dalla Cina ma a quanto pare senza regolari certificazioni. I tentacoli del gruppo, secondo le accuse, si sarebbero allungati fino in Sicilia. Nelle carte dell’inchiesta c’è un’intercettazione datata 9 dicembre 2020. Quel giorno Farina, stampatore già arrestato nel 2017 per bancarotta fraudolenta e tra i finanziatori della fondazione Open di Matteo Renzi, chiama al telefono Aleksic. Il primo chiede al secondo se ha parlato con Romeo per «la gara giù in Sicilia». Il 41enne lo rassicura e risponde che «mancava una certificazione, ma lui (Romeo) ha risolto. Ha fatto copia e incolla di una documento pdf come, secondo me, fa di solito lui».

Il riferimento potrebbe essere proprio alla gara dei tamponi rapidi da otto milioni di euro. La European Network Tlc in prima battuta era stata esclusa per la «mancanza della certificazione di qualità conforme alle norme europee». Alle altre due ditte partecipanti venne concessa la possibilità di integrare gli incartamenti entro il 16 novembre. Appena quattro giorni dopo la decisione della Protezione civile regionale di annullare in autotutela la gara a causa di alcune criticità tecniche, tra cui l’impossibilità per i partecipanti di presentare offerte per singoli lotti, e nello specifico test salivari e tamponi rinofaringei. Successivamente la gara era sta riproposta dalla Protezione civile ma ad aggiudicarsela era stata la società Medical Systems.

Ma il duo Farina-Aleksic qualche affare in Sicilia sono riusciti a portarlo a termine. Nelle carte dell’inchiesta viene indicata la fornitura di un milione di guanti commissionati dalla Protezione civile. «Sto facendo l’ordine – diceva Aleksic a Farina – 120mila box». Per questa fornitura sono stati emessi due ordini di pagamento per un totale di poco più di cinque milioni di euro, tra maggio e giugno 2020. Gli inquirenti evidenziano anche un bonifico – valore 58mila euro – da parte della European Network Tlc sul conto corrente dei coniugi Francesco Saverio Romano e Stefania Martorana. «Un’operazione sospetta – scrive il giudice – segnalata dalla polizia tributaria in quanto priva di causale».

L’ex senatore Romano, 56 anni originario di Palermo con un passato da ministro delle Politiche agricole del governo Berlusconi, è anche lui indagato per traffico di influenze nell’inchiesta romana. Il politico, tra i più vicini a Totò Cuffaro, sarebbe stato uno degli uomini «attraverso i quali Farina riesce ad avere contatti con i pubblici amministratori, che in questo periodo si occupano di forniture pubbliche di dispositivi e medici e di protezione individuale». Il diretto interessato si è difeso affermando di essere un consulente della European Network Tlc da marzo dello scorso anno.


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