Soluzioni operative, quelle proposte dal sindaco, per rendere produttive le cinque ordinanze emanate nel 2020. Migliaia di posti quelli che in potenza si potrebbero liberare, ma tutto dipende da una serie di autorizzazioni e, ancora un volta, dai lavori ai forni crematori
Cimiteri, il piano di Orlando per uscire dall’emergenza Da Sant’Orsola ai Rotoli, si punta a recuperare loculi
L’emergenza loculi a Palermo è costata non solo l’apprensione per molte famiglie che, oltre al dolore per la perdita di un proprio caro, non hanno nemmeno avuto una lapide su cui piangerlo, ma anche un assessore al Bilancio e tante, tante beghe in consiglio comunale, con le grane relative ai cimiteri finite in capo al sindaco, che ha tenuto per sé la delega. E proprio Leoluca Orlando ha emanato cinque ordinanze «contingibili e urgenti» nel corso del 2020 per tamponare la questione. Nonostante ciò sono ancora circa settecento le bare in attesa di una collocazione, un numero in continua crescita, per cui è stato necessario disegnare un piano d’emergenza per accelerare le estumulazioni «al fine di contrastare la ben nota emergenza cimiteriale che si è sostanziata principalmente nella carenza di posti salma sia nei campi di inumazione sia nella indisponibilità di nicchie», come si legge nella relazione del primo cittadino.
Tra le nuove soluzioni, ci sarà l’ampliamento del deposito temporaneo del cimitero dei Rotoli, per evitare l’accatastamento delle bare «al fine di dare decoro al posizionamento delle salme». Sarà un rimedio provvisorio, che prevede l’allargamento della tensostruttura, con un’altra già nelle disponibilità dell’amministrazione comunale, che ha anche acquistato un impianto di ventilazione da collocare all’interno, visto che in pochi hanno rispettato la quarta ordinanza del sindaco, quella che prevedeva un rivestimento di zinco anche all’esterno della bara, per evitare esalazioni. Inoltre si è dato il via a un monitoraggio costante, con l’acquisto anche di mezzi e dotazioni per le estumulazioni che, come spiega la relazione: «Consente di evitare, così come invece accaduto in passato, il blocco delle operazioni cimiteriali per mancanza delle risorse strumentali».
L’attività principale, che sarà in capo agli uffici, è tuttavia quella di individuazione e recupero dei posti nei campi di inumazione, con la verifica dello stato di mineralizzazione delle salme che risiedono da più tempo all’interno dei vari cimiteri e per cui sono decorsi i termini previsti dai regolamenti. La mineralizzazione della salma è quel processo, che se completato, consente la disposizione dei resti all’interno dell’ossario. «Al riguardo è in fase di approfondimento e studio l’ipotesi di un’ordinanza che preveda la verifica della mineralizzazione delle salme inumate da un periodo che ragionevolmente, sulla base dell’esperienza dell’anno scorso, possa garantire il recupero di almeno il 30 per cento delle fosse verificate non trascurando che la semplice apertura determina un’accelerazione del processo di mineralizzazione». Inoltre sono 29 i campi di inumazione i cui termini sono scaduti nel 2020, da cui si potrebbero ricavare, approssimativamente, 1.260 fosse.
E poi ci sono le vicende giudiziarie, con la lente della procura che si è posata su 40 impiegati del servizio cimiteriale, ora sospesi. Cosa che ha aggravato l’emergenza, anche dal punto di vista della mancanza del personale. «Gli effetti dovuti alla improvvisa quanto imprevedibile indisponibilità di risorse umane – spiega ancora la relazione di Orlando – sono stati su indicazioni del sindaco e dell’assessore alle Risorse Umane, prontamente mitigati grazie all’intervento del direttore generale e del capo del settore Personale che hanno disposto trasferimenti immediati per colmare i vuoti creatisi».
A queste attività di tipo operativo e rivolte principalmente al recupero per quanto possibile di posti all’interno del cimitero, svolte nell’immediato, sono state avviate le azioni i cui effetti favorevoli potranno essere riscontrabili nel medio termine, come la predisposizione di un progetto per la collocazione di circa 400 loculi fuori terra, l’acquisto di 60 loculi fuori terra di ultima generazione dotati di un sistema autonomo di spurgo, per posizionamento al cimitero dei Rotoli, la preceduta dalle necessarie indagini geologiche, diagnostiche e di staticità presso il Cimitero dei Rotoli, attesa la sussistenza di volte interrate sotto il livello dei viali. Oltre che la costituzione di un gruppo di progettisti interni per la predisposizione di un piano da presentare alla soprintendenza per 1.800 ulteriori loculi da collocare sempre ai Rotoli. Si cercherà di reperire nuove aree adiacenti al Cimitero Cappuccini, dove arriveranno pure nuovi loculi fuori terra e nuovi posti si cercheranno al cimitero di Santo Spirito, per cui serve tuttavia un accordo con la fondazione Camposanto.
infine, andrebbe risolta l’annosa questione del forno crematorio. Anzi, dei forni crematori: quello già esistente ai Rotoli, più e più volte riparato e attualmente, comunque, guasto. E quello futuro, la cui realizzazione è ancora una volta prevista, ma per cui i tempi restano in ogni caso incerti. «Ho ritenuto di fare un quadro completo di quanto fatto e quanto programmato – spiega Orlando – informando doverosamente il Consiglio comunale per primo, degli importanti sviluppi per una soluzione definitiva dell’attuale situazione di criticità, della quale ancora una volta credo corretto scusarmi con i parenti dei defunti».