Le due società che si sono aggiudicate la gara negli ultimi anni sono state impegnate in opere che hanno interessato il Catanese. Dalla riqualificazione di corso dei Martiri all'Interporto. L'obiettivo dichiarato è concludere le opere al massimo in tre anni
Strada dell’Etna, entro il 2024 la fine del primo lotto L’appalto di oltre 8,5 milioni a Capizzi e Colombrita
Millenovantacinque giorni. Ovvero tre anni filati, senza tenere conto di domeniche e festivi. Questo il tempo massimo entro cui dovrebbe essere completato il primo lotto della strada dell’Etna, arteria che punta a collegare la tangenziale di Catania con i centri di Misterbianco, San Pietro Clarenza, Belpasso e Nicolosi e, come detto ieri da Salvo Pogliese nelle vesti di sindaco della Città metropolitana a «snellire la viabilità di transito locale e rappresenta una fondamentale via di fuga in caso di emergenza». A effettuare le opere, con l’impegno a lavorare anche di notte se il caso lo necessiterà, saranno le società Consorzio Stabile Progettisti Costruttori di Maletto e la Ingegneria Costruzioni Colombrita di San Giovanni La Punta.
La prima è una delle tante realtà riconducibili alla famiglia Capizzi, in questo caso amministrata dal 28enne Emanuele Capizzi e di cui fanno parte una decina di società. L’altra, invece, è al cento per cento controllata dalla Icc srl, le cui quote sono divise tra Rosario Colombrita e i figli Fabio e Filippo. Tra i lavori che le aggiudicatarie dell’appalto da oltre otto milioni e mezzo hanno svolto negli ultimi anni ce ne sono due importanti che hanno riguardato proprio Catania: nel caso del Consorzio dei Capizzi si tratta del cantiere per la riqualificazione di corso dei Martiri, il cui iter non è stato esente da intoppi; mentre i Colombrita sono stati impegnati ai lavori per l’Interporto insieme ad altre società, tra cui la Ecoin di Gaetano Caruso, fratello dell’imprenditore arrestato in estate a Bellolampo e a sua volta di recente denunciato per scavi in una cava abusiva a Belpasso.
La gara, gestita dall’Urega, è stata aggiudicata con un ribasso del 27,162 per cento. Quest’ultimo è stato però soltanto una delle componenti che hanno portato all’assegnazione dell’appalto ai Capizzi e ai Colombrita. La procedura, infatti, prevedeva l’aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, modalità che tiene conto anche delle migliorie tecniche proposte dai partecipanti. In questo caso sono stati 22, con il punteggio più alto – oltre 94 su un massimo di cento – attribuito proprio al Consorzio Stabile Progettisti Costruttori e a Ingegneria Costruzioni Colombrita. In un primo tempo l’offerta delle due società era risultata anomala sul fronte del ribasso, ma poi le giustificazioni dei prezzi presentati dagli imprenditori hanno convinto la commissione giudicatrice.
Chiusa la parentesi dell’aggiudicazione, l’attesa è per l’inizio dei lavori. Stando agli annunci, i mezzi potrebbero entrare in azione già a partire da marzo. La strada dell’Etna sarà finanziata con fondi stanziati diversi anni fa dalla Protezione civile. «Iniziamo l’anno nuovo con l’appalto di un’opera di grande valenza infrastrutturale ed economica per Catania e provincia. Un’opportunità di riqualificazione e riordino urbano per un territorio strategico dell’area metropolitana di Catania», ha commentato ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.