Sedici i condannati con rito abbreviato dal gup di Palermo Marco Gaeta, tra cui il presunto ideatore della truffa che puntava a ricevere rimborsi assicurativi per falsi sinistri stradali, resi verosimili dalla presenza di veri infortuni, provocati a vittime compiacenti. Sette le assoluzioni. In sei hanno patteggiato
Truffa spaccaossa, arrivano le condanne per la banda Quasi dieci anni di carcere per Antonino Di Gregorio
L’avevano chiamata macelleria degli orrori, ora sono anche arrivate le condanne per uomini e donne che gravitavano attorno al complesso sistema della truffa spaccaossa, finalizzata a ottenere rimborsi dalle assicurazioni per finti sinistri stradali, che per apparire verosimili tuttavia avevano bisogno di veri infortuni: fratture, lesioni, tagli, prodotti da chi di questo giro muoveva i fili ai danni di persone indigenti o appartenenti al tessuto più fragile della società: tossicodipendenti, persone con disagi psichici, gente disposta a tutto per pochi spiccioli.
Sedici i condannati con rito abbreviato dal gup di Palermo Marco Gaeta, sette le assoluzioni. In sei hanno patteggiato la pena. La pena più alta è stata inflitta a quello che era stato indicato dagli investigatori come uno degli idetori della truffa, Antonino Di Gregorio, a cui sono stati inflitti nove anni e otto mesi di carcere. Sette anni e due mesi per Giovanni Napoli, mentre Emanuela Gallano è stata condannata a cinque anni e otto mesi, Fabio Riggio a quattro anni e sei mesi, Patrizia Alaimo a quattro anni e altrettanti mesi, Gesuè Giglio a quattro anni e tre mesi, Ermanno Campisi a quattro anni, Antonino Ferrigno a tre anni e otto mesi, così come Antonino Giglio, Rita Mazzanares tre anni e due mesi, Giuseppe Di Piazza un anno e otto mesi con pena sospesa per cinque anni, Giovanni Moncada a un anno, un mese e dieci giorni, Emanuele Di Mattei a cinque mesi e dieci giorni con pena sospesa per cinque anni, Rosalia Maria Farina a cinque mesi e dieci giorni con pena sospesa per cinque anni, Paolo Sanzo a cinque mesi e dieci giorni con pena sospesa per cinque anni, Elisabetta Scarpisi a cinque mesi e dieci giorni con pena sospesa per cinque anni.
Hanno patteggiato la pena Anna Accardi (nove mesi e quindici giorni), così come Carolina Romagnolo, Girolamo Gnoffo e Giovanni Tulumello, (un anno e otto mesi ciascuno), Teresa Di Maio (otto mesi) e Benedetto La Mattina (otto mesi). Assolti Francesco Tumminia, Giovanni Napoli, Fabio Riggio, Simone Marfia, Girolamo Bonanno, Alberto Alessio Fricano e Antonino Nuccio, mentre