Il nuovo provvedimento, indirizzato alle scuole comunali dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, arriva dopo la bocciatura del Tar di Catania che aveva stroncato già una prima ordinanza che puntava a chiudere le scuole dell'obbligo cittadine
Paternò, il sindaco sospende la didattica in presenza «Rapporto alunni-numero di contagiati troppo alto»
Il sindaco di Paternò Nino Naso ci riprova. Dopo la bocciatura del Tar di Catania dell’ordinanza numero 96 del novembre che chiudeva le scuole dell’obbligo cittadine fino al prossimo 3 dicembre, ecco che ieri sera il primo cittadino sforna un nuovo provvedimento sindacale, l’ordinanza numero 101, con cui sospende «le attività didattiche in presenza per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, di pertinenza comunale», da domani fino prossimo 22 dicembre.
In pratica i ragazzi faranno nuovamente lezioni in presenza, sempre covid permettendo, dal prossimo gennaio. Ragazzini che si dovranno adattare a seguire le lezioni con la didattica a distanza o con quella integrata. L’ordinanza partorita ieri sera è stata preceduta da una sorta di sollevazione popolare da parte di coloro che hanno contestato la decisione del Tar di sospendere il precedente provvedimento sindacale, impugnato da una dozzina di genitori che hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo. Di fronte a questo provvedimento del Tar una delegazione di mamme, oltre una decina, contrarie a un ritorno a scuola dei propri figli, avevano manifestato la loro vicinanza al sindaco davanti al palazzo di città.
Nell’ordinanza sindacale numero 101 il sindaco Naso evidenza che «alla data del 25 novembre 2020, i positivi in città sono 535, di cui una parte importante riguarda giovani in età scolare, e 1274 famiglie si trovano in isolamento domiciliare. Che ad oggi si registrano 22 decessi da Covid-19, di cui 19 negli ultimi 20 giorni». Il primo cittadino rileva che le scuole si troverebbero in difficoltà in quanto l’Asp etnea risponderebbe in ritardo alle segnalazioni trasmesse dagli istituti scolastici di casi di positività al contagio tra personale docente e alunni.
L’Asp, è specificato nel provvedimento sindacale, si trova in difficoltà a causa dell’alto numero di casi e dell’ingente numero di segnalazioni e quindi non sarebbe in grado di rispettare le indicazioni operative date lo scorso 24 settembre dall’assessorato regionale alla Salute, ossia assicurare un efficace contrasto all’innalzamento della curva epidemiologica legata alla pandemia. Tutto ciò comporterebbe un ulteriore aumento dei contagi, con conseguenze gravissime alla salute pubblica ed alla sicurezza dei cittadini, con consequenziali problematiche anche in materia di ordine pubblico.
«Si rende necessario ed improcrastinabile disporre la sospensione delle attività in presenza per le scuole comunali dell’infanzia primarie e secondarie di primo grado – si legge nell’ordinanza – per come ordinato, fra l’altro, recentemente, dal Presidente della Regione nei territori dei comuni dichiarati zone rosse, in alcuni dei quali, come il Comune di Randazzo, il rapporto tra alunni e relativo numero di contagiati è inferiore a quello del Comune di Paternò, giusta documentazione in atti. (Randazzo 2,1%. Paternò 3,2 %)».