Pesce spada, tonno alalunga, teste di gambero rosso, filetti di ombrina, merluzzo e ricciola. È questa la merce controllata dalla guardia costiera nell'ambito dell'operazione della direzione marittima della Sicilia orientale denominata Tonno bianco
Sequestrate oltre 15 tonnellate di prodotto ittico Conservato male o messo in vendita già scaduto
Oltre una tonnellata di prodotto ittico è stata sequestrata dalla guardia costiera di Catania nell’ambito dell’operazione della direzione marittima della Sicilia orientale denominata Tonno bianco. In alcuni casi, il pesce (tra cui pesce spada e tonno alalunga) è
risultato conservato in maniera non idonea e messo in vendita con il termine minimo di
conservazione scaduto.
Circa cento sono i chili di tonno alalunga sequestrati perché, per favorirne il ripopolamento, dall’1 ottobre al 30 novembre ne è
vietata la cattura.
Nel Comune di Aci Sant’Antonio, durante un controllo a un rivenditore all’ingrosso, è stata
accertata la presenza di circa 250 chili di teste di gambero rosso e filetti di ombrina, destinati
alla vendita oltre la data massima di conservazione.
Oltre al sequestro e alla distruzione di tutto il prodotto ittico, al trasgressore sono
state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 8mila euro.
Inoltre, dai controlli è emersa la presenza di circa 14 tonnellate di prodotto ittico vario
(merluzzo e ricciola) con termine superato entro il quale se ne consigliava preferibilmente il
consumo. La merce è stata sequestrata in attesa dell’esito degli accertamenti
organolettici dell’istituto zooprofilattico, dal quale si potrà determinare la commestibilità del prodotto. Circa il 75 per cento dell’intero quantitativo di pesce sequestrato è stato donato a enti caritatevoli, a seguito di visita veterinaria da parte di personale medico della locale Asp, che ne ha attestato la commestibilità.
Durante i controlli, al porticciolo di Ognina è stata rilevata
l’occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo da parte di un commerciante che avrebbe esercitato la propria attività senza la concessione demaniale rilasciata
dall’Assessorato regionale Territorio e ambiente. Il venditore è stato denunciato all’autorità giudiziaria che ha convalidato il sequestro penale di
un’area di circa 23 metri quadrati.