L’appello di Giovanni per ritrovare il figlio di tre anni «La mia ex l’ha portato via sei mesi fa, non so se è vivo»

«Aiutatemi a trovare mio figlio Federico. Non lo vedo e non ho più sue notizie da sei mesi». L’appello di Giovanni Daidone, augustano e padre di un bambino di tre anni che dallo scorso 7 marzo è stato portato via dalla madre, arriva dall’Andalusia. È nella costa meridionale della penisola iberica che la sua ex moglie Denise sarebbe stata localizzata l’ultima volta. Ed è lì che, dal 19 agosto, si trova Giovanni. 

«Sono venuto in Spagna per fare pressione alle autorità competenti perché attenzionino il mio caso e anche per provare a coinvolgere più persone a livello solidale nelle ricerche», spiega a MeridioNews il genitore preoccupato anche per l’incolumità del suo bambino. «Da due mesi oramai nessuno mi sa dire nemmeno se sono vivi o morti. Sembrano spariti nel nulla – continua Giovanni – Io mi auguro solo che stiano bene e che non sia successo niente di grave». 

Sia in Italia che in Spagna, l’uomo ha già presentato due denunce di scomparsa e, nella sua battaglia per ritrovare il figlio, è affiancato da due avvocati (uno italiano e uno spagnolo). Poco prima del lockdown – precisamente il 7 marzo scorso – la ex moglie di Giovanni ha sottratto il bambino in maniera illecita e ha fatto perdere le proprie tracce. Stando agli spostamenti che è stato possibile ricostruire finora, la donna avrebbe fatto una prima tappa in Portogallo per poi spostarsi nel sud della Spagna

Il tribunale di Siracusa aveva affidato il bambino ai servizi sociali del Comune di Carlentini – paese del Siracusano di cui la donna è originaria – lasciando però il collocamento del piccolo nella stessa casa della madre. Fino a quando, oramai sei mesi fa, la donna è fuggita. «Credo che lei non volesse accettare il fatto che io potessi vedere il bambino per le ore stabilite dal giudice – afferma Daidone – Temo sia fuggita per questo». Dopo l’ultima relazione trasmessa da parte degli assistenti sociali al tribunale aretuseo, il giudice ha decretato un’ordinanza attuativa valida dal 15 giugno che prevede il collocamento del bambino con il padre (e non più con la madre) pur restando l’affidamento del minore sempre mantenuto dai servizi sociali comunali. 

Intanto, adesso, l’obiettivo è trovare madre e figlio e fare in modo che sia possibile un rimpatrio forzoso del minore in Italia. Da qualche giorno, inoltre, Giovanni ha anche lanciato una raccolta fondi. «Non voglio andare via dalla Spagna senza vedere mio figlio. È un mio diritto. Ma – continua il padre – non avendo un lavoro avrei bisogno di un aiuto economico per poter pagare le spese per dormire e mangiare mentre cerco il mio piccolo». Il crowdfunding, che punta a raccogliere tremila euro, è già arrivato a poco meno della metà della cifra totale. 


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