Il presidente della Rap, che ha presentato il nuovo piano industriale, parla dell'operazione che vede coinvolti anche alcuni dipendenti della partecipata. Dopo la seconda inchiesta in meno di due settimane, promette battaglia ai lavoratori infedeli
Il punto sugli arresti per il traffico di rifiuti ingombranti Norata: «Punta dell’iceberg. Non vogliamo chi delinque»
«Per me è solo la punta dell’iceberg». Usa queste parole Giuseppe Norata, presidente della Rap, per commentare gli esiti dell’ennesima vicenda giudiziaria che vede coinvolti dei dipendenti della sua azienda. In questo caso, alcuni operai della partecipata che si occupa della gestione dei rifiuti sarebbero stati complici di un sistema che lucrava sullo smaltimento dei rifiuti. I Raee – soprattutto ingombranti – venivano lavorati, ridotti nelle dimensioni e abbandonati per le vie di Partanna-Mondello, dove i netturbini – quelli veri – compiacenti, li avrebbero poi raccolti e smaltiti regolarmente.
Un sistema, quello che punta a trarre guadagno dallo smaltimento degli ingombranti, che riesce a muovere ancora grosse somme di denaro, nonostante il servizio sia offerto in maniera gratuita dalla stessa Rap. «Quello degli ingombranti è il tema dei temi – prosegue Norata – Già due anni fa, poco prima di diventare presidente, avevo fatto delle ricerche, incuriosito dalla mole enorme di ingombranti abbandonati per strada. È impossibile che in questa città si possano produrre così tanti rifiuti di questo tipo – va avanti – Per questo ho presentato un esposto in procura, per invitare chi di dovere a prestare attenzione a questo fenomeno. E ho la percezione che quella di oggi non sia che una parte di un sistema più grande».
Una denuncia suffragata per altre vie da Leoluca Orlando, anche se del suo intervento pare non essere rimasta traccia. «A settembre – dice Orlando – ho presentato un report alla commissione regionale Antimafia, dicendo che sullo smaltimento illecito di ingombranti a Palermo c’è un’organizzazione criminale che ne trae profitto. Ho scoperto con stupore – prosegue il sindaco – che del mio report e della mia segnalazione non c’era traccia nella relazione conclusiva della commissione. Anomalia che ho segnalato con una lettera indirizzata al presidente Claudio Fava che, per ovvie ragioni, tengo privata. Alla luce dei fatti di oggi, quel report assume ulteriore grande valore».
Adesso, Comune e partecipata attendono di conoscere i nomi dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta – che al momento risultano soltanto indagati – per decidere del loro destino in Rap. Neanche due settimane fa, i carabinieri del comando di San Lorenzo avevano smantellato un’associazione che rubava e rivendeva il gasolio dei mezzi della Rap all’interno della discarica di Bellolampo, una trasposizione più in grande di un copione già visto parecchie volte, come nel 2015 e nel 2018. Gli undici operai implicati nell’inchiesta sono stati licenziati. «Non esitiamo a sanzionare i dipendenti infedeli – conclude Norata, che ha anche annunciato la prossima installazione a Bellolampo di un impianto per il trattamento dei rifiuti ingombranti, proprio per tentare di colpire questo business – Non c’è spazio per chi delinque, anche perché mette in cattiva luce quei lavoratori che invece alla Rap si impegnano ogni giorno con correttezza».