Coronavirus, futuro ancora più incerto per i Lap Almaviva  «In questo momento non possono lasciarci senza lavoro»

Sono lavoratori precari, alcuni da anni. Su questo reddito incerto che costruiscono con il loro sacrificio e le loro sole forze ogni giorno, contano spesso interi nuclei familiari. Proprio in un momento in cui tutto il Paese sta mettendo in campo uno sforzo congiunto per non lasciare nessuno indietro, i lavoratori outbound si potrebbero trovare dall’oggi al domani senza un’occupazione. Si tratta di circa 200 persone. Proprio nel momento in cui Almaviva, tra le prime aziende in Italia, aveva deciso di chiudere le sedi fisiche e attivare lo smart working, è arrivato il caso della dipendente risultata positiva al Covid-19, cosa che ha dato una brusca accelerazione alle procedure di messa in sicurezza per evitare ulteriore contagio. Lo smart working ad oggi è stato attivato per parte dei dipendenti ma ancora per nessun Lap (lavoratore a progetto).

«Accade che, nonostante le ripetute rassicurazioni di questi giorni da parte del Governo, qualcuno potrebbe perdere il lavoro a causa del Coronavirus – spiega Maurizio Rosso segretario provinciale Slc Cgil –  Il contratto dei Co.Co.Co. di Almaviva a Palermo (i lavoratori Outbound), in scadenza oggi 31 marzo 2020, potrebbe non essere rinnovato. È proprio il caso di dire che al danno si aggiunge la beffa». Il sindacalista infatti spiega che dopo aver subito, nell’ultimo anno, un calo drastico delle retribuzioni, a causa delle continue riduzioni dei contatti da lavorare, tanto da diventare quasi «lavoratori a chiamata», i Co.Co.Co. rischiano anche di perdere il lavoro e le possibili indennità, quei 600 euro per il mese di marzo 2020, «che il governo nazionale sembrerebbe voler riproporre per i mesi successivi, se le restrizioni, dovute alla pandemia Covid-19, dovessero essere prorogate».

Una situazione che metterebbe in seria difficoltà intere famiglie: «Lavoro con un contratto che viene rinnovato di mese in mese dal 2009 – spiega una lavoratrice – Per l’azienda siamo a costo zero, non investono nulla su di noi al netto dei contributi che ci pagano ogni mese. Ci sono stati periodi di crisi ma i contratti sono stati rinnovati. Ci hanno fatto sapere oggi però che potremmo restare senza lavoro a partire da domani e fino a data da destinarsi. Non era certo questo il periodo giusto per lasciarci tutti a casa». Anche il marito fa il suo stesso lavoro, che è terminato Il 13 marzo scorso. «È stato il nostro ultimo giorno nel call center. Nonostante tutto, fino ad allora, abbiamo continuato ad andare a lavorare per costruirci il nostro reddito. Abbiamo anche dato la disponibilità a lavorare in smart working ma ancora non si sa se la situazione si risolve e se riescono ad attivare il lavoro agile anche per noi. Tra l’altro non tutti hanno i requisiti richiesti, ovvero una connessione adsl e un pc personale, anche se so che in diverse aziende del settore danno il computer e quanto occorre per lavorare da casa». Per un po’ marito e moglie potranno tirare avanti ma se la situazione non dovesse sbloccarsi la situazione diventerebbe difficile da gestire: «Riceviamo lo stipendio sfalsato – conclude – questo mese abbiamo preso quello di febbraio, ma a marzo abbiamo lavorato solo 13 giorni e prenderemo lo stipendio a fine aprile».

Altre aziende del settore hanno dato continuità lavorativa in smart working o garanzie di mantenimento del posto di lavoro anche dopo la crisi Covid-19. «Da un grande gruppo come quello Almaviva ci si aspetta altrettanto – affermano dalla segreteria provinciale della Cgil – Se il Paese versa in uno stato di grande necessità economica di certo i Co.Co.Co. Almaviva di Palermo sarebbero i primi a pagare dazio qualora l’azienda non decidesse di tutelarli. Le disuguaglianze marcate che persistono nei periodi di normalità e che negli anni hanno creato due distinti tipi di lavoratori, non possono palesarsi strumento di disperazione in un momento così drammatico ed unico della nostra storia. Per tutte queste ragioni, la Slc Cgil chiede con forza garanzie per tutti i Co.Co.Co. fino alla fine dell’emergenza Covid-19, in assenza delle quali si riserva di attivare tutte le possibili azioni per la salvaguardia dei loro diritti».

Sulla stessa linea anche la Fistel e la Fesla Cisl che fanno sapere come oggi «Almaviva Contact ha comunicato che alla scadenza contrattuale i lavoratori dell’outbound di Wind, Sky e Tim non potranno essere rinnovati a causa della situazione legata al Covid-19. L’azienda. da noi sollecitata, ci ha confermato che in accoglimento delle nostre istanze ha maturato l’intenzione di attivarsi per lo smart working anche per i lavoratori a progetto, pur non essendo ancora in grado di fornire dei tempi di attivazione; nel frattempo potranno accedere al bonus previsto dal DPCM i collaboratori che risultavano contrattualizzati alla data del 23 Febbraio, con l’auspicio di nuove disposizioni che estendano il suddetto bonus anche al mese di aprile. Resta inteso che tutti i lavoratori non rinnovati restano inclusi nelle liste aziendali per essere richiamati alla ripresa delle attività e che i sindacati vigileranno perché gli intenti dichiarati nell’incontro di oggi vengano trasformati in azioni concrete».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]