Coronavirus, Orlando e i provvedimenti per il sociale «Intervento tampone che basterà per quindici giorni»

Il sindaco Orlando chiama a raccolta i giornalisti, anche se in maniera virtuale e fa il punto dello stato dell’arte della gestione dell’emergenza coronavirus. Ancora una volta, come fatto poco prima in diretta nazionale su RaiTre,  i riflettori sono puntati sulla parte sociale della crisi, con il rischio di tensioni che già hanno messo in preallarme nei giorni scorsi le autorità. «Abbiamo superato le duemila famiglie che chiedono assistenza – spiega il primo cittadino – Un dato che ho comunicato al presidente Conte e alla ministra Catalfo». E sui provvedimenti messi in campo dal governo regionale e nazionale: «L’unica cosa che mi sono permesso di chiedere è di fare presto». In particolare, riguardo ai soldi che dovrebbero arrivare tramite la protezione civile per l’assistenza alle famiglie più indigenti, Orlando parla di «provvedimento tampone, che potrà servire ai Comuni italiani per 15 giorni, per questo chiediamo che queste somme vengano al più presto rese note, perché vogliamo sapere il come e il quando saranno disponibili. Come Anci attendiamo dal governo nazionale un decreto Cura città, che blocchi certi vincoli imposti dalla Comunità europea e ne tolga altri come l’impossibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione».

L’obiettivo dichiarato, come precisa anche l’assessore alla Cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, è quello di dare aiuto a circa 4500 famiglie, più del doppio di quelle che ne hanno fatto richiesta al momento. Siamo in presenza di un disagio reale che dobbiamo affrontare tenendo presente cosa serve oggi e cosa domani – specifica Orlando – Oggi serve un intervento tampone, ma bisogna pensare già oltre». Il sindaco ha fatto dunque l’esempio del mercato ortofrutticolo, oggetto in questi giorni di un braccio di ferro tra Comune e concessionari per la possibilità di rimanere aperto in sicurezza. «Ho sospeso l’attività del mercato ortofrutticolo perché mancavano le esigenze di tracciabilità delle persone – spiega il primo cittadino – Se una persona positiva al coronavirus ha frequentato il mercato io devo essere in grado di sapere tutte le persone con cui può essere entrata in contatto. Sispi ha ideato un programma che consente la prenotazione da parte dei trasportatori così come dei compratori attraverso un Qr code di accesso alla struttura, che sarà consentito solo previo utilizzo di mascherine e guanti e sarà pattugliata dalla Municipale, separando il momento del carico e scarico da quello per la vendita. Questo tipo di interventi ha consentito di rendere migliore la realtà contingentando coloro che entrano: chi entra deve essere in regola, chi non è in regola resta fuori. E chi non è in regola, tuttavia, oggi rischia di diventare un soggetto che avrà bisogno degli interventi tampone».

Tra le soluzioni che Orlando vede come mezzo per la ripartenza, c’è ancora una volta l’estensione del reddito di cittadinanza, «rimodulato in modo che possa rimanere una struttura funzionale anche dopo e occasione per fare emergere una parte di lavoro nero. Purtroppo questa vicenda ha penalizzato persino categorie generalmente abbienti. Abbiamo avuto richieste di assistenza da persone insospettabili». Nonostante ciò resta pur sempre una macchina da mandare avanti, quella del Comune di Palermo, che non senza fatica sta tentando di mantenere i servizi di prima necessità assicurati ai cittadini. «Abbiamo evitato di interrompere la raccolta dei rifiuti – conclude Orlando – recuperando mascherine grazie a donazioni da parte della comunità e dell’ambasciata cinese. Recuperato materiali che ho prontamente messo a disposizione del governo regionale perché è opportuno che vengano consegnate a coloro che sono in prima linea. Abbiamo messo in sicurezza il personale comunale e delle partecipate per i prossimi giorni, sanificato edifici pubblici, lavato e igienizzato strade con un programma che viene pubblicato settimanalmente».


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