Notizie rassicuranti per i tre contagiati di Palermo, dove intanto interi comparti economici rischiano il tracollo per la psicosi diffusa negli ultimi giorni. Si muovono le associazioni di categoria
Coronavirus, la turista bergamasca non ha febbre Guariti gli altri due contagiati, ma restano in hotel
«La paziente ricoverata nel reparto di Malattie Infettive del Presidio Cervello, proveniente dalla Bergamasca, risultata positiva ai test per coronavirus, è apiretica (senza febbre) ed in buone condizioni generali». Poche parole ma che lasciano ben sperare quelle diffuse nel bollettino medico della donna arrivata da Orio al Serio venerdì scorso insieme a una comitiva di 29 persone. Sono stati dichiarati ufficialmente guariti gli altri due contagiati, marito e compagno di viaggio della signora, che rimarranno tuttavia in hotel, insieme agli altri membri della comitiva – tutti risultati negativi ai test – in via precauzionale. I due non hanno mai comunque lamentato sintomi significativi di malessere.
Intanto sono molti i comparti che stanno risentendo in maniera pesante della psicosi diffusa negli ultimi giorni. A Palermo chiuse gran parte delle attività gestite da cittadini cinesi non solo in via Lincoln, continuano le cancellazioni di gite e viaggi organizzati, tanto che le associazioni di categoria iniziano a correre ai ripari. «I decreti attuativi prevedono la sospensione fino al 15 marzo 2020 dei viaggi di istruzione – precisano i responsabili di Assoturismo, Assoviaggi e Fiavet – e le agenzie di viaggi, essendo soggetti di mediazione tra vari contraenti, sono la parte più esposta. La paura del virus sta facendo annullare migliaia di viaggi già organizzati anche dopo la data del 15 marzo che è quella fissata dal decreto, rischiando di gettare sul lastrico molti operatori».
Nei prossimi giorni le agenzie di viaggio invieranno una lettera agli istituti scolastici con le proposte che avanzeranno anche al Governo. «Per tutti i pacchetti turistici fino al 15 marzo – si legge nella nota – le agenzie proveranno a riproteggere le scuole, proponendo un rinvio dei viaggi e delle attività e dove non è possibile si procederà, esaminato caso per caso e dove ne esistano le condizioni, con il rimborso, ma solo dopo che i vettori e i soggetti coinvolti avranno a loro volta rimborsato l’agenzia». Mano più pesante invece per chi vorrà annullare le gite programmate dopo il 15 marzo, le scuole che vorranno annullare i viaggi di istruzione, infatti, saranno sottoposte a penale. «Al momento, questo è l’unico modo per evitare il tracollo». Un tracollo che si traduce in numeri con una perdita stimata attorno al miliardo di euro per tutto il settore.