Si avvicinano le elezioni per la carica di sindaco etneo e, anche nel Partito democratico catanese, ci si incontra per discutere della città che si vorrebbe. Ieri, nella sede di Io cambio Catania, il movimento guidato dal deputato Pd uscente e in corsa come primo cittadino, si è discusso della necessità di passare dall'io al noi per battere la crisi. Partendo dal libro del giornalista partenopeo Antonio Galdo
Pd, pensare collettivo per vincere la crisi Berretta: «Vogliamo una città diversa»
Fare comunità, discutere e condividere proposte per Catania tutti insieme. Partendo dai racconti, dalle testimonianze e dagli esempi presenti nel libro del giornalista e scrittore Antonio Galdo Legoismo è finito. La nuova civiltà dello stare insieme. È questa lidea di un gruppo di cittadini catanesi riunitisi ieri sera nella sede di Io cambio Catania, insieme con il deputato Pd uscente e candidato a sindaco della città di Catania Giuseppe Berretta. «Siamo un movimento di persone per le persone perché, come dice bene Gualdo, è finita lera dellindividualismo e dobbiamo cambiare paradigma per il bene della nostra città – spiega Berretta – Partiamo dalle piccole cose come le case dellacqua, gli orti comuni, il riciclo, la donazione di ciò che non usiamo più, una nuova viabilità per poi spingere chi governa a comportarsi di conseguenza».
Una quarantina i presenti nella sede di via Crispi per ascoltare lautore del libro in collegamento attraverso la Rete e poter partecipare allo scambio di idee. «Il mio è un testo che cerca di dare una risposta alla crisi economica che ormai da anni ci affligge», afferma Galdo. La risposta è legata al cambiamento: il passaggio dal paradigma dellio a quello del noi. «Credo che questa crisi sia qualcosa di più importante di una della cicliche crisi del capitalismo, un vero e proprio cambio depoca che dunque necessita di un approccio nuovo da parte di tutti. Lindividualismo che ci ha caratterizzati fino adesso, dunque, deve lasciare il posto al valore della collettività. Non si può essere felici da soli», dichiara Galdo.
Tutti daccordo i presenti, che si dicono pronti a contribuire ciascuno nella propria quotidianeità. Cè chi dice come la pensa, chi si mette a disposizione degli altri e chi porta degli esempi di cose già fatte. È il caso di Franco Politano: «Con il centro Iqbal Masih, a Librino, abbiamo creato un orto collettivo cittadino in una delle tante zone abbandonate del quartiere. Unesperienza emozionante che dà tante soddisfazioni, propongo di farlo ovunque sia possibile».
La volontà, dunque, è quella di ripensare la città come uno spazio condiviso, in cui tutti e tutto trovano una collocazione e in cui ognuno dà il proprio contributo per migliorare la propria vita e quella degli altri. Quello di ieri sera, quindi, non vuole essere solo un incontro per discutere, ma un punto di partenza. «Vogliamo una città diversa, in cui la comunità abbia degli obiettivi condivisi e compartecipati. Ne abbiamo bisogno ed è anche per questo che bisogna pensare bene al proprio voto conclude il candidato Berretta in riferimento alla campagna elettorale – Catania offre molteplici possibilità che dobbiamo imparare a cogliere».
[Foto di Giuseppe Berretta su Facebook]