Dopo un sopralluogo fra maestri di sci, Comune di Linguaglossa e uomini del gruppo Russo Morosoli arriva la nota che dovrebbe chiudere le polemiche sul mancato avvio della stagione invernale. Dovuto «all'assoluta mancanza di accumuli di neve»
Etna nord, confermata chiusura degli impianti Una passeggiata in quota mette tutti d’accordo
Pace fatta fra i maestri di sci, il Comune di Linguaglossa e il gruppo Russo Morosoli, con buona pace del presidente del Collegio dei maestri di sci Nuccio Fontanarosa. Era state le sue parole, affidate ai social e alla stampa, a scatenare le polemiche sulla mancata apertura degli impianti di risalita di Piano Provenzana, la stazione turistica sul versante nord dell’Etna. «Le condizioni ci sono, mi assumo la responsabilità di quello che dico», aveva detto a MeridioNews, definendo anche la scelta dei gestori delle piste da sci «uno scandalo». La neve c’è e, secondo i professionisti della montagna, sarebbe stata già sufficiente per aprire in grande stile la stagione sciistica etneo prima dell’Epifania. E invece no. «Ci sono 15 centimetri di neve pestata, in queste condizioni mai nessuno si azzarderebbe ad aprire», avevano replicato dalla Russo Morosoli Invest, la società della famiglia che possiede, fra le altre cose, la funivia e altri impianti di risalita sul versante sud del vulcano e che, attraverso la defunta società Star, ha ricostruito gli impianti invernali a nord dopo l’eruzione del 2002.
La fine della querelle è passata poi da un sopralluogo congiunto durato oltre due ore. Presenti in montagna l’assessore al Turismo linguaglossese Cettina Cacciola, l’avvocato Francesco Carpinato e il direttore commerciale Salvo Di Franco per il gruppo Morosoli, e i componenti del Collegio dei maestri di sci Antonio Rizzo, Antonio Lo Giudice e Tommaso Ferlito. «Con l’ausilio dei gatti delle nevi – si legge in una nota condivisa dalle parte – sono state attentamente ispezionate le piste da sci al fine di verificare le condizioni di possibile utilizzo delle stesse e le condizioni di sicurezza relative». Una passeggiata che ha confermato gli indirizzi dei gestori degli impianti. «Si è unanimemente convenuto che, purtroppo, non sussistevano e non sussistono a tutt’oggi le condizioni per poter mettere in esercizio gli impianti di risalita. Ciò per insufficiente innevamento e assoluta mancanza di accumuli di neve per poter eventualmente effettuare i cosiddetti riporti nelle piste», specifica il comunicato congiunto.
Polemica chiusa, e anzi si sottolinea il valore del «solerte intervento» della società Russo Morosoli: «L’apparente innevamento della pista della seggiovia si deve alla società che ha provveduto a cingolare le piste alla prima nevicata consentendo di creare esclusivamente un manto di base per accogliere una eventuale e auspicata prossima nevicata». Dai maestri di sci la conferma dell’impossibilità ad aprire le piste e l’invito a «valutare, qualora le condizioni di innevamento migliorino, l’eventualità di mettere in esercizio il tapis roulant dedicato solo ai principianti». Dall’assessore Cacciola una chiosa più generale: «Abbiamo voluto testimoniare il nostro fortissimo interesse, verificando di persona le presunte lamentate inadempienze della società che gestisce gli impianti, dando prova di presenza attiva su un territorio che necessita di quell’impulso strategico che può avvenire solo con la sinergia di tutti gli operatori».